Monfalcone, la centrale A2A non mobilita la piazza

Sotto il municipio la prima protesta dopo l’aggiornamento dell’Aia fino al 2025. Altran: «Venite tutti al Kinemax»
I manifestanti protestano davanti al municipio contro la vicenda A2A (foto di Katia Bonaventura)
I manifestanti protestano davanti al municipio contro la vicenda A2A (foto di Katia Bonaventura)

MONFALCONE Piazza della Repubblica, ore 19.30, davanti all’ex Pretura dove si stava profilando il Consiglio comunale, convocato alle 20.30. Il Comitato cittadini per la salute “San Valentino”, una quarantina di manifestanti, ha mandato in scena la prima protesta, all’indomani del rinnovo automatico dell’Aia firmato dal ministero dell’Ambiente per la centrale A2A, fino al 2025.

Via libera alla centrale A2A fino al 2025
La centrale termoelettrica di Monfalcone

Il Comitato, nato spontaneamente il giorno di San Valentino, ieri sera, megafono alla mano, ha scandito il suo “no” al carbone. Un telo color giallo recitava: “Sì” fotovoltaico e risparmio energetico, “No” combustibili fossili, inceneritori. Sulla pavimentazione i lumini “scrivevano”: No A2A. Non sono mancati toni decisi nel segno della «tutela della salute dei cittadini di Monfalcone e del mandamento».

Paola Barban, “anima ispiratrice” del neo Comitato, ha subito evidenziato: «Il nostro gruppo è trasversale, senza etichette politiche. Contestiamo il fatto che le amministrazioni pubbliche ci lasciano la centrale a carbone fino al 2025. La salute è un interesse collettivo - ha aggiunto -. Stiamo entrando in un vicolo cieco, verso un futuro che è il passato. Non lo accettiamo. Questo vuole essere l’inizio di un percorso di battaglia».

Centrale A2A, la Regione si ribella all’Aia
La centrale termoelettrica A2A di Monfalcone (Foto Bonaventura)

Barban ha ricordato: «La doccia fredda è arrivata il 12 febbraio, quando abbiamo letto che al Tavolo tecnico il Comune, come ha riferito, ha preso conoscenza della proroga dell’Aia ad A2A. L’amministrazione comunale, assieme al sistema che io definisto “allineamento dei pianeti” marcato Pd, ha così scoperto quella proroga che il ministero aveva comunque messo in rete». Ha parlato del “misterioso” Pec: «Non possiamo credere che non sia mai arrivato nel sistema informatico dell’ente locale». E ha concluso: «Non intendiamo mollare, come per la questione-amianto, altra battaglia persa dall’amministrazione comunale».

La professoressa Sabina Cauci ha osservato: «I cittadini di Monfalcone da almeno un anno hanno fatto richieste specifiche e qualificate a Comune, Provincia e Regione. C’è qualcosa che non va nell’Isontino. Abbiamo scoperto che nelle donne l’incidenza dei tumori, in particolare quello alla vescica, è molto più alta che nel resto della regione. Abbiamo chiesto uno studio sugli agenti cancerogeni, senza ottenere risposta. E gli studi epidemiologici avviati segnano forti ritardi. Non conosciamo il motivo. Vogliamo scoprire cosa ci fa male».

Sulla centrale A2A non si placa lo scontro
Bonaventura Monfalcone-11.02.2016 Centrale A2A-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Claudio Siniscalchi, del Circolo Eugenio Rosman ha riferito dell’incontro avuto con il sindaco che ha invitato anche Legambiente e i Rioni: «Il sindaco ha ripercorso il cammino di 3 anni, con risultati a mio avviso modesti e studi che stiamo ancora aspettando. Ci ha chiesto la mobilitazione unitaria. Se tuttavia si voleva l’uscita dal carbone nel 2017, bisognava già avere qualcosa in mano».

Giuliana Gandini, presidente del rione Centro, ha aggiunto: «Come Rione saremo sempre presenti per la salute dei cittadini. C’è la volontà di fare qualcosa per la tutela della nostra salute, nell’intero monfalconese», ricordando anche i 150 lavoratori di A2A. Anna Maria Cisint, prima di lasciare il gruppo per il presidio contro la transazione con Fincantieri sui processi amianto, ha evidenziato: «Il rinnovo dell’Aia era nell’aria. Non credo che Comune e Regione non ne sapessero nulla. Non ce l’ho con A2A, ma con le istituzioni che, su nostra delega, avrebbero dovuto tutelarci».

Scontro su A2A, ora si punta alla revisione
La centrale termoelettrica A2A di Monfalcone (Foto Bonaventura)

L’ex assessore Gualtiero Pin ha proposto la «richiesta di revoca della proroga Aia, in virtù della mancata trasparenza nella comunicazione tra l’azienda e il territorio», facendo riferimento alla certificazione Emas. Mauro Steffè ha parlato di «imcompetenza totale. Questi vertici - ha aggiunto, facciano meno politica e più amministrazione».

Il sindaco Silvia Altran s’è avvicinata al gruppo. «Vi invito ad aderire alla vertenza comune». Ha ricordato l’incontro al Kinemax, martedì, promosso da Comune, Provincia e Regione. Ha spiegato di voler mobilitare gli altri sindaci, assieme ai Rioni e alle associazioni, per mettere in campo iniziative pubbliche: «C’è bisogno del sostegno dall’intero territorio in questa vicenda che pensavamo di gestire in modo diverso».

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