Monfalcone: iscritti in prima elementare, bimbi stranieri a quota 80%

I dati alla Duca d'Aosta. La preoccupazione delle maestre: «In classe fra loro non comunicano in italiano»
Bambini stranieri accompagnati a scuola dalle madri
Bambini stranieri accompagnati a scuola dalle madri

MONFALCONE Ai fini della cittadinanza sono stranieri, ma per la scuola sono italiani. E così, rispettando il tetto del 30% di stranieri per classe previsto dalla normativa nazionale, al tempo normale della primaria Duca d’Aosta il prossimo anno scolastico inizierà con aule in cui la maggioranza degli alunni hanno i genitori provenienti da un altro Paese.

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Studenti del liceo Buonarroti di Monfalcone

«È vero che una buona parte è nata proprio a Monfalcone - spiega una docente -, ma, essendo cresciuta in una comunità ormai molto ampia come quella bengalese o essendo ritornata in Bangladesh per dei periodi, non sempre ha una buona conoscenza della lingua italiana». La presenza di un nucleo consistente di una sola comunità straniera non aiuterebbe, inoltre, su questo fronte, perché i bambini, come spiega un’altra maestra, di fatto utilizzavano spesso il bengalese anche in classe per comunicare tra di loro.

La Duca d’Aosta rimane del resto la scuola del centro città, dove risiede la maggior parte delle famiglie bengalesi, prive, quasi tutte, di mezzi propri di trasporto. La scelta, quindi, cade sulla scuola di vicinato, che negli anni ha cercato di fronteggiare i continui cambiamenti dell’assetto sociale monfalconese. Non senza fatica. «Le mamme non parlano l’italiano e capirsi non è facile», conferma una maestra. La scuola ha comunque potuto avvalersi di mediatori linguistico-culturali. «Anche se, siccome le graduatorie vanno rispettate, la scuola si è vista assegnare una mediatrice, capacissima e competente, ma di origine centroamericana», osserva un’insegnante.

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Bonaventura Monfalcone-26.06.2015 Studentesse straniere diplomande-Isis Pertini-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Il problema della soglia del 30% sarà stato bypassata da uno Stato che peraltro non riconosce lo jus soli, quindi non assegna la cittadinanza ai nati in Italia, ma diverse scuole cittadine, Duca d’Aosta in testa, il nodo dell’integrazione e della didattica agli stranieri non è stato affatto sciolto. E rischia tanto più di non esserlo il prossimo anno scolastico. Di fatto, stando alle iscrizioni al momento pervenute alla Duca d’Aosta, i banchi della futura prima a tempo normale saranno occupati da 16 bambini stranieri o di origine straniera, pare tutti con radici nel Paese asiatico, su un totale di 20 alunni, quindi l’80% dei “primini”.

In seconda a tempo normale la percentuale scende di poco, al 71%, perché gli stranieri sono 15 su 21, e rimane invariata in terza e in quinta (10 stranieri su un totale di 14 bambini). Solo nella futura quarta si scende al 53%, comunque un livello consistente. Al tempo pieno, però, la soglia del 30% viene abbondantemente rispettata, perché le iscrizioni di figli di genitori stranieri sono molte di meno. Per le due future prime, che entreranno a scuola con il prossimo settembre, si tratta di 12 bambini su un totale di 40-42, mentre entrambe le future seconde contano 7 stranieri su 23 frequentanti. In una terza ci sono 6 stranieri su 18, nell’altra, ma è l’unica “anomalia”, 11 su 17.

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Bonaventura Monfalcone-18.05.2015 Liceo scientifico Buonarroti-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

In quarta si scende a 4 e 5 stranieri su 24 e in quinta le presenze sono di 6 e 8 bambini con origini non italiane su 24 iscritti. La presenza straniera al tempo pieno è inoltre molto più variegata: ci sono alunni con radici nei Paesi dell’ex Jugoslavia, Russia e Ucraina, Cina, Sudamerica e non solo in Bangladesh. Gran parte delle scuole deve inoltre fare i conti con un altro fenomeno, che interessa anche gli studenti italiani: una grande mobilità nel corso dell’anno. Alla media Giacich al solo mese di febbraio se n’erano andati 38 ragazzini, rimpiazzati da altrettanti nuovi iscritti. Una continua rotazione che contribuisce ad appesantire il lavoro.

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