Monfalcone, il delfino ha levato le pinne dal Valentinis FT

MONFALCONE Bye bye Flipper. Ha levato le pinne il bel delfino che giovedì pomeriggio si è divertito a inseguire i cefali fin dentro il canale Valentinis, arrivando a solcare le acque antistanti la caserma della Guardia di Finanza. Ieri non c’era più traccia delle sue allegre capriole tra le onde.
Non per questo il passaggio del mammifero non ha avuto riverberi sull’attività della Capitaneria di porto, che anzi da prassi consolidata ha interpellato un esperto per fornire tutti i dati utili all’identificazione dell’esemplare.
Nella sede di viale Oscar Cosulich è così giunta in mattinata la biologa marina e cetologa Milena Tempesta, la quale ha avuto modo di visionare il materiale fotografico raccolto.
Dopo essere usciti sul gommone, infatti, gli uomini della Capitaneria di Monfalcone, oltre a tentare di dirottare il delfino verso il mare aperto e impedirgli così di ferirsi o rimanere intrappolato al porticciolo, hanno scattato alcune istantanee.
«Per quanto ho avuto modo di osservare - spiega la biologa Tempesta - si tratta di un tursiope, specie meno rara rispetto al delfino comune che fu avvistato in coppia due anni prima in un altro punto del golfo, il porto. Lì gli esemplari rimasero a compiere le evoluzioni per due giorni».
«La presenza in un canale, benché inedita per Monfalcone, non rappresenta di per sè un fatto eccezionale. Capita che questi mammiferi risalgano corsi d’acqua: nella laguna di Marano un delfino nuotò all’interno per sette chilometri, arrivando fino a San Giorgio di Nogaro».
Il tursiope o delfino dal naso a bottiglia, è un cetaceo odontoceto. È una delle rare specie che sopporta la cattività e pertanto risulta il più studiato e il più comune nei delfinari. Vive generalmente in branchi di tipo matriarcale, formati appunto dalle femmine e dai piccoli, mentre i maschi possono formare gruppi indipendenti.
«A causa dell’influenza dei media (il famoso mammifero della serie televisiva “Flipper” era un tursiope) questa specie è diventata il delfino per antonomasia. Non mi è possibile - chiarisce Tempesta -, nel caso specifico, dire se si tratti di un maschio o di una femmina, perché non ho potuto vedere la sua pancia. Non sussiste, infatti, una grossa distinzione tra i due sessi».
E c’è da dire che giovedì, il delfino, non è stato molto “collaborativo” agli scatti: fulmineo s’inabbissava in un punto del canale per ricomparire dopo un minuto dalla parte opposta, cosa che ha reso praticamente impossibile fotografarlo ai pur numerosi spettatori.
«Ritengo faccia parte del gruppo di tursiopi che costituisce una popolazione quasi stanziale al largo di Pirano - conclude Tempesta -: potrebbe essersi allontanato dal gruppo per curiosità, essendo un individuo subadulto, o più probabilmente a causa del maltempo. Per evitare temporali si è spinto in acque più tranquille, con abbondanza di pesci. Immagino si sia addentrato sul Valentinis inseguendo un cefalo».
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