Monfalcone, identificato l’aggressore con il cappuccio: 25enne accusato di violenza sessuale
TRIESTE È stato “inchiodato” dalle sue vittime, che alla prova del riconoscimento, tra quattro fotografie di uomini diversi, l’hanno subito riconosciuto. Senza esitazioni o tentennamenti. Per questo motivo un uomo di cittadinanza italiana, nativo del Brasile, R.T. disoccupato di 25 anni, residente a San Giorgio di Nogaro, è stato nei giorni scorsi individuato sul lungomare di Grado e denunciato a piede libero per violenza sessuale aggravata e continuata. Dai carabinieri di via Sant’Anna, che attraverso certosine indagini e in un breve lasso sono riusciti a chiudere il cerchio su questa persona, è ritenuto l’autore di tre aggressioni sul territorio isontino, una delle quali a Monfalcone e resa nota solo ieri. Ma i militari sospettano che il 25enne possa essere implicato anche nel grave fatto consumato il 18 maggio sui bastioni a Palmanova, dove una residente sulla sessantina non è stata solo toccata, ma aggredita e abusata. Su queste circostanze l’attività investigativa è però ancora in corso: i militari stanno lavorando su eventuali collegamenti tra i diversi episodi, tutti avvenuti a maggio, a breve distanza l’uno dall’altro.
Le due aggressioni pubblicamente emerse erano invece state riscontrate nel primissimo pomeriggio di sabato 23 maggio a San Canzian, nelle frazioni di Begliano e Pieris, dove due donne di 32 e 46 anni erano state raggiunte da dietro da un uomo incappucciato in una felpa da ginnastica, con occhi scuri e carnagione olivastra, abbigliamento coincidente, che le aveva pesantemente palpeggiate. Dei fatti si era dato conto su queste colonne, anche attraverso il dettagliato resoconto della più giovane delle due, Daniela, nome di fantasia a tutela della vittima. Ma un’altra aggressione, del tutto analoga nelle modalità, si era consumata una dozzina di giorni prima, l’11 maggio, a Marina Julia. Dove un’altra donna di 41 anni aveva subìto, mentre era a passeggio sul litorale, l’incursione alle spalle di un uomo sconosciuto, che l’aveva toccata nelle parti intime del corpo. La vittima, in questo caso, si era rivolta al commissariato di Polizia in via Foscolo per sporgere denuncia.
Ma come sono giunti i carabinieri di Monfalcone al 25enne di origini brasiliane, poi intercettato a Grado? Da un singolare episodio registrato la sera del 22 maggio a Trieste, dove lo stesso individuo era stato identificato a seguito di tutt’altro genere di fatti. Nel verbale stilato i colleghi triestini avevano però annotato, tra le circostanze, pure le dichiarazioni di una donna che lamentava, nella scansione degli eventi, di essere stata palpeggiata. Subito, da quella lettura, si è accesa una lampadina nella testa degli investigatori. Da giorni, infatti, i militari di via Sant’Anna stavano setacciando tutte le denunce sul territorio cercando punti di contatto con le descrizioni e i modus operandi di San Canzian e Marina Julia. L’intuizione decisiva, affiancata a una serie di elementi convergenti, raccolti e messi in fila, ha portato a individuare il presunto colpevole. Le tre vittime sono state chiamate venerdì alla caserma dei carabinieri di Monfalcone e, una volta sottoposte loro alcune immagini, hanno immediatamente riconosciuto il volto di colui che le aveva in precedenza assalite. Gli investigatori ipotizzano che l’uomo possa aver raggiunto i posti in cui ha teso l’imboscata alle donne attraverso una macchina o comunque l’ausilio di un mezzo pubblico. Davanti al dubbio fondato che potesse essere l’autore delle aggressioni i militari hanno attivato i canali per localizzarlo, sorprendendolo infine sul lungomare di Grado.
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