Monfalcone, i vigili adottano il test-tampone per droga e alcol

In dotazione alla Polizia locale il “drug screen”: individua nella saliva microscopiche quantità dei narcotici più diffusi 

MONFALCONE L’idea, in soldoni, è sempre quella: usare un tampone a scopo di screening. E pazienza se può sembrare che non si riesca a parlare di altro che tamponi in quest’anno sciagurato per la salute collettiva, fortunatamente agli sgoccioli. Stavolta si tratta infatti di un altro genere di test e non serve a rilevare la presenza dell’infezione Sars-CoV-2 bensì lo “sballo” dovuto all’assunzione recente di coca, erba e pasticche. Un’alterazione ancor più pericolosa se chi si trova sotto l’influsso di queste sostanze sta al volante di un’automobile, conduce una moto oppure scivola sull’asfalto appoggiato alla pedana di un monopattino elettrico.

Ecco allora, a seguito anche delle ultime inchieste sul territorio, che la Polizia municipale di Monfalcone inaugura una nuova frontiera di controlli: quelli in tema di sostanze psicotrope. È stata l’amministrazione a dare mandato al comandante Rudi Bagatto di attivare un canale di contrasto all’illegalità determinata dallo spaccio di sostanze sul territorio, soprattutto a garanzia della sicurezza sulla strada.

Di qui il recente arrivo del nuovo “drug screen”, vale a dire un test a reagenti chimici in grado di individuare nella saliva della persona esaminata microscopiche quantità dei narcotici più diffusi, come cocaina, marijuana, anfetamine e oppiacei. L’investimento è di 5 mila euro, attinti ai fondi per la sicurezza. L’obiettivo appunto il contrasto all’«irresponsabilità di coloro che guidano dopo aver ingurgitato alcool o assunto droghe».

La raccolta della sostanza psicotropa, nell’impiego del nuovo “drug screen”, avviene attraverso un sottile tampone e un contenitore simile a una fiala contagocce, che consente di conservare il campione raccolto per l’eventuale conferma legale, eliminando altresì il problema di errate interpretazioni. Stando a quanto reso noto ieri dal Comune lo strumento consente peraltro di rilevare più droghe con un solo prelievo.

«Il controllo degli automobilisti consumatori di stupefacenti presenta spesso difficoltà – afferma l’amministrazione –, ma con questo sistema le pattuglie potranno velocizzare le operazioni e controllare i conducenti sospetti in tempo reale». E in caso di reazione positiva del test? Gli agenti «accompagneranno il fermato all’ospedale San Polo per eseguire prelievi e analisi, così come previsto dalla procedura del Codice della strada».

L’apparecchiatura, va detto, verrà messa a disposizione pure delle altre forze di polizia presenti sul territorio. Insomma, niente più “canne” al volante in barba ai dettami delle norme varate dal legislatore. –

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