Monfalcone, i 10 “comandamenti” di Cisint sui migranti

Fra le regole lo stop al velo integrale e più decoro. Richiesta la conoscenza di italiano e tradizioni locali
Bonaventura Monfalcone-30.06.2017 Incontro con le associazioni straniere-Sala del consiglio-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-30.06.2017 Incontro con le associazioni straniere-Sala del consiglio-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

I dieci comandamenti. Le dieci regole sono nero su bianco. Le “tavole” di comportamento passate in rassegna ieri in sala consiliare non lasciano spazio a equivoci. Doveri imprescindibili. Come il rispetto delle norme relative all’arrivo e alla permanenza in Italia, la regolarizzazione dei permessi e la corretta iscrizione anagrafica. Per contrastare «ogni forma di favoreggiamento di attività volte a favorire l’ingresso e la permanenza dello straniero nel territorio in violazione delle norme contenute nel Testo unico sull’immigrazione».

Regola numero 2: la conoscenza della lingua italiana e delle tradizioni locali, fattore «alla base di ogni processo di inserimento e integrazione in una nuova società».

Bonaventura Monfalcone-30.06.2017 Incontro con le associazioni straniere-Sala del consiglio-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-30.06.2017 Incontro con le associazioni straniere-Sala del consiglio-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Regola numero 3 il rispetto dei regolamenti comunali, a partire dal nuovo Regolamento di Polizia municipale. Si parla dello sviluppo di una campagna di educazione al rispetto di comportamenti di legalità, in termini di sicurezza, qualità dell’ambiente urbano, salvaguardia ambientale e decoro urbano. Il quarto punto esplicita il divieto dell’uso di sistemi che rendano difficoltoso il riconoscimento. Compreso l’uso del velo integrale nell’accesso agli uffici pubblici.

Veniamo alle attività commerciali: la regola numero 5 stabilisce il rispetto delle regole igienico-sanitarie e sulla sicurezza alimentare, nonché delle norme fiscali. Vi rientrano gli orari, la pulizia degli spazi e delle vetrine, il divieto di accumulo di materiale interno, l’esposizione delle merci, compresa l’altezza degli scaffali per i generi alimentari non confezionali. Vale altresì il rispetto degli orari stabiliti in ordine alla somministrazione delle bevande e delle bevande alcoliche. Non manca il Codice della strada, regola numero 6: in particolare si tratta del corretto utilizzo delle biciclette, dotate di segnalazioni luminose funzionanti, ma anche del rispetto dei sensi di marcia, del divieto di percorrere i marciapiedi, oltre alle normative sulla sosta e l’abbandono in luoghi non consentiti.

Il decalogo considera anche l’aspetto scolastico, per il quale la Cisint ha chiesto uno specifico impegno: «è indispensabile – è scritto – promuovere la conoscenza della lingua italiana, favorendo anche la partecipazione alla scuola materna come elemento di supporto al miglior inserimento scolastico».

Rilevante è inoltre la continuità di frequentazione del ciclo scolastico dell’obbligo, evitando interruzioni. C’è pure una sorta di “nota bene”, ai fini dell’impegno di responsabilità quando si precisa che «ogni divieto dei genitori nei confronti delle ragazze nel proibire la partecipazione a determinate attività sportive, o altre attività, non può essere tollerato e giustificato con motivazioni culturali o religiose».

Altrettanto fondamentale è la questione sanitaria: la regola 9 fa riferimento a «corrette regole di vita e attività di prevenzione sanitaria» al fine di evitare la diffusione di malattie e patologie contagiose o trasmissibili. È incluso l’impegno alla prevenzione anche in ordien all’adesione delle procedure di screening e alle strategie di indagini diagnostiche. Infine, regola 10, lo sviluppo di campagne di orientamento e di educazione in fatto di regole condominiali. In specifico si tratta dei rumori e soprattutto del pagamento delle spese condominiali. Anche le aziende verranno coinvolte.

L’amministrazione comunale infatti provvederà a diffondere il documento chiedendone un’adesione in termini di fattiva attività di educazione-informazione, ma anche di controllo e di segnalazione.
 

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