Monfalcone, due gruisti di Livorno non iscritti in porto fanno scoppiare la rivolta sulla banchina

Picchetto sotto bordo, stop dell’Authority allo scarico della cellulosa. Tregua grazie al segretario Sommariva e Čulev (Cgil)
La protesta in porto, sorveglia la polizia
La protesta in porto, sorveglia la polizia

MONFALCONE «Se non sei di Livorno togliti di torno» dice un detto ben noto e odiato tra le maestranze portuali anche di Monfalcone, ma stavolta a togliersi di torno sono stati i due gruisti di Livorno che ieri con la scusa di fare da istruttori sono saliti sulla Saga Wind, nave battente bandiera di Hong Kong, carica di cellulosa, e hanno iniziato a manovrare dalla cabina ma sono stati fermati dai lavoratori in rivolta e dallo stop d’imperio alle operazioni dell’Autorità di sistema.

Erano anni che nel porto di Monfalcone la tensione non saliva alle stelle come è successo ieri. Sono mesi che a Portorosega, in attesa della revisione delle concessioni, il clima è davvero torrido e tra calo dei traffici, restrizioni dovute alla pandemia, allarmi lanciati a più riprese sul far-west del lavoro (specie dall’impresa Alto Adriatico, articolo 17) e la guerra di posizione che ormai è dichiarata tra MarterNeri e Compagnia portuale l’atmosfera è incandescente. E ieri la situazione è esplosa quando, nonostante la nota del sindacato il giorno prima che annunciava l’arrivo dei due gruisti della MarterNeri che in realtà avrebbero dovuto fare solo da tutor, i lavoratori portuali hanno assistito increduli alla salita a bordo dei due specializzati che si sono beatamente seduti nella cabina della gru per manovrare e lavorare alle operazioni di carico e scarico della cellulosa.

In pochi attimi sottobordo alla Saga Wind, ormeggiata tra gli accosti 7-8, proveniente da Napoli e diretta a Derince in Turchia, si è formato un picchetto di portuali. Lavoratori della Cpm che si sono visti già “soffiare” da MarterNeri le operazioni in banchina di scarico della cellulosa, ma poi sono intervenuti anche gli stessi portuali della Alto Adriatico chiamati a lavorare (in 52) da MarterNeri. Una trentina-quarantina di persone che hanno bloccato le operazioni. La tensione è salita alle stelle, sono cominciate a volare parole grosse come non si assisteva a Portorosega da una vita, sul posto è intervenuta anche la Polizia con una pattuglia (mobilitata pure la Digos). E l’Autorità di sistema, con lo stesso segretario Mario Sommariva presente negli uffici assieme a un altro dirigente, Franco Giannelli, ha immediatamente sospeso l’attività.

«Non si può far lavorare gente che non è iscritta in porto – spiega lo stesso Sommariva – c’è stato qualche momento di tensione e siamo stati costretti a intervenire in maniera drastica sospendendo temporaneamente le operazioni. Abbiamo dovuto prendere una posizione molto risoluta nei confronti di MarterNeri che ha fatto salire a bordo due gruisti che dovevano fare da tutor, ma che invece si sono messi a lavorare. In porto stiamo facendo una revisione delle autorizzazioni, purtroppo c’è una guerra di posizionamento tra la Compagnia portuale e MarterNeri. Alla fine però si è giunti a una composizione, è stata raggiunta una tregua tra le due imprese. Giovedì(domani ndr)faremo una ulteriore riunione per raggiungere un’intesa».

Gli animi erano davvero esasperati ieri e solo grazie all’intervento dell’Autorità di sistema con Sommariva e Giannelli e le pressioni del sindacato presente con Saša Čulev segretario della Filt Cgil (ma in rappresentanza anche di Fit-Cisl Uiltrasporti) è stato possibile stemperare gli animi durante una riunione a cui sono stati convocati gli stessi vertici di MarterNeri (Neri e Merli) della Compagnia portuale (Russo con il braccio operativo Rossi). Le operazioni, sospese dalle 14, sono potute riprendere poi dopo le 16.

«MarterNeri ha richiamato i due gruisti di Livorno che sono scesi dalla nave, è stata ripristinata la legalità e le operazioni sono continuate – conferma lo stesso Čulev – la tensione era molto forte, la gente ha bloccato il lavoro, poi c’è stata la sospensione dell’autorizzazione da parte dell’Authority ed è arrivata la polizia. Ci sono state molte discussioni, per fortuna c’è stata ampia disponibilità al dialogo. Ora si punta a utilizzare alcuni lavoratori in distacco almeno fino a fine anno. Giovedì (domani ndr) ci rivediamo di nuovo tutti al tavolo per una soluzione».

Le strade sono due per ora. «La prima è che le due imprese rinegozino le condizioni tra loro – conclude Sommariva – ovvero con il ciclo nave che resta a Cpm e a MarterNeri il magazzino. La seconda è che un gruppo di lavoratori qualificati (gruisti) sia distaccato, a beneficio di tutti in porto, all’articolo 17, in modo che non ci sia sottrazione di lavoro. E questo almeno per un mese, fino a quando non concludiamo la revisione delle concessioni». —

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