Monfalcone, da giovedì le vaccinazioni si fanno non più all'ospedale ma al Centro anziani

La scelta di via Fontanot è ideale per la sua posizione, i parcheggi e l’assenza di barriere. Cinque le postazioni. Si parte l'11 marzo

MONFALCONE. Slitta di ventiquattr’ore, ma esordisce questa settimana come anticipato, il Centro operativo vaccinale nella riconvertita sede del Centro anziani Piero Poclen di via Fontanot.

Ai blocchi di partenza, dunque, giovedì 11 marzo la campagna massiva di somministrazione dell’antidoto al Covid-19, il virus (e varianti sorelle) che da un anno ormai ha messo in ginocchio la popolazione mondiale.

Da quel giorno non si andrà più all'ospedale. Lunedì 8 marzo si sono ufficialmente conclusi i lavori di adattamento della struttura, scelta per la posizione, la presenza di parcheggi, l’assenza di barriere architettoniche, gli ampi spazi, la copertura wi-fi. Gli operai hanno provveduto a spostare la mobilia, sistemare i pannelli divisori, predisporre gli ambienti di cambio destinati agli addetti ai lavori, che li eserciteranno per diverse ore al giorno: nel pomeriggio i locali sono stati consegnati all’Azienda sanitaria per consentire le obbligatorie sanificazioni.

Stando a quanto reso noto dall’amministrazione comunale, che ha approvato la delibera per la concessione in comodato gratuito ad Asugi dell’immobile fino al prossimo 31 dicembre, con la contropartita della copertura dei lavori di sistemazione effettuati e della spesa per l’attrezzatura necessaria alla riconversione del centro anziani, si potranno effettuare «fino a mille vaccini al giorno».

Nelle previsioni, inoltre, «si opererà al ritmo di sette giorni su sette». Insomma, vaccinazioni intensive. Sempre che approvvigionamento delle dosi e disponibilità delle figure preposte alle iniezioni e ai richiami non si mettano di traverso.

Per agevolare gli accessi, l’amministrazione ha ricavato tre posteggi interni e altrettanti esterni “dedicati” alle operazioni. Ieri mattina c’è stato anche il sopralluogo del sindaco Anna Cisint con i tecnici. Si è inoltre provveduto a installare un gazebo per l’attesa di eventuali accompagnatori, in modo da assicurare una copertura anche in caso di pioggia o maltempo.

Cinque, invece, le postazioni interne dove verrà inoculato il vaccino alle varie fasce di volta in volta coinvolte nella campagna di protezione della popolazione dal coronavirus.

La scelta dell’ente, interpellato nelle scorse settimane dall’azienda sanitaria, è ricaduta su via Fontanot per plurimi fattori: non presenta barriere architettoniche, annota svariati parcheggi nei paraggi, la palestra (vera sede operativa) dispone di una superficie di 200 metri quadrati e pertanto ben si presta a ospitare appunto le cinque postazioni ritagliate, ha una copertura internet, locali per il cambio degli operatori e un frigorifero. Infine c’è spazio sufficiente per l’attesa dei 15-20 minuti canonici nel post iniezione.

L’amministrazione intende coinvolgere nelle operazioni anche la Protezione civile e il volontariato, altresì i lavoratori del progetto Dignità, che potrebbero essere destinati alla supervisione circa il regolare afflusso di persone e in un’ottica anti assembramento. Fattore non ininfluente e comunque da non sottovalutare, alla luce dei numeri di vaccinazioni che si intende perseguire nei prossimi mesi.

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