Monfalcone, chiusi due locali per sette giorni

La sospensione della licenza ha riguardato l’Habana Cafè di via Cosulich e Il Calicetto di piazza Unità d’Italia. Misura per l’ordine e la sicurezza pubblica
Bonaventura Monfalcone-05.12.2019 Bar Calicetto-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-05.12.2019 Bar Calicetto-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Monfalcone. Un’aggressione e una rissa, ma non è solo per questi due episodi che sono stati chiusi per una settimana due pubblici esercizi cittadini. Si tratta dell’Habana Cafè di via Cosulich e del locale Al Calicetto di piazza Unità d’Italia. Circostanze ripetute e sommate, legate a comportamenti di avventori alterati dall’alcol.

Il provvedimento è stato disposto dal questore di Gorizia, Paolo Gropuzzo, in relazione all’ordine e alla sicurezza pubblica, che in base all’articolo 100 del Tulps, prevede la sospensione della licenza nei confronti dei titolari delle attività.

Per i due pubblici esercizi, dunque, è stata bloccata l’autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande. L’intervento nei due locali è avvenuto lo scorso martedì pomeriggio, quando sono stati notificati i decreti di sospensione, predisposti con un’azione coordinata del Commissariato di Monfalcone e della Divisione di Polizia amministrativa e sociale della Questura. Per entrambi pertanto la validità è di una settimana.

Motivi di ordine e sicurezza pubblica, a fronte di una serie di situazioni ritenute tali da applicare la relativa nomativa. In particolare, all’Habana Cafè è stata imposta la restrizione in seguito ad un’aggressione scaturita all’interno del locale, alla quale si sono sommati nel tempo numerosi episodi di turbativa dell’ordine pubblico per i quali è stato necessario l’intervento della polizia.

Al bar Al Calicetto s’è invece consumata una rissa, partita nel pubblico esercizio e trasferitasi poi all’esterno, anche in questo caso con il necessario intervento delle forze dell’ordine. A motivare l’emissione del provvedimento restrittivo rientrano anche diversi episodi di disturbo della quiete pubblica, oltre al fatto che il pubblico esercizio in questione è risultato essere abitualmente frequentato da persone gravate da precedenti penali e di polizia. È peraltro evidente che i titolari di pubblici esercizi sono tenuti a mantenere la tranquillità all’interno delle proprie attività, con attenzione anche circa la somministrazione di bevande alcoliche, nonché provvedere ad allertare le forze dell’ordine di fronte all’insorgere di situazioni di disturbo e turbativa che pregiudicano ordine e sicurezza.

L’attività di monitoraggio e di salvaguardia della sicurezza pubblica è costante da parte delle forze dell’ordine.

La Polizia ha spiegato che questi provvedimenti si inseriscono nel contesto di una capillare azione di prevenzione e controllo pianificata dalla Questura di Gorizia e rappresentano il risultato di una strategia più attenta alle dinamiche sociali del territorio.—

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