Monfalcone, canale libero dai fanghi con le barriere sottomarine
MONFALCONE Barriere sottomarine per impedire l’insabbiamento del canale Est Ovest che garantisce l’accesso alle società veliche del Villaggio del pescatore e ai cantieri e alle marine del polo nautico del Lisert. Ma soprattutto per rendere meno pesante e onerosa la manutenzione dei tratti più a rischio del canale dove la quota di fondale si abbassa e ogni anno si verificano incagli di barche a vela.
Il Consorzio per lo sviluppo industriale di Monfalcone che ogni anno si occupa della manutenzione con i dragaggi sta mettendo a punto un progetto con varie ipotesi, assieme agli uffici della direzione infrastrutture della Regione, con opere per almeno 340-350mila euro che potrebbero partire la prossima primavera in modo da garantire serenità agli operatori per la prossima stagione.
La situazione degli insabbiamenti al canale Est Ovest, soprattutto allo sbocco del Villaggio del Pescatore raggiunge ogni anno livelli di emergenza, soprattutto dopo sciroccate o maltempo e a ogni inizio stagione fioccano gli allarmi. In particolare degli oltre 16 tra cantieri, marina e operatori che lavorano e tra questi realtà come Monte Carlo Yachts e il Marina Lepanto, ma anche le società nautiche Laguna, Tavoloni, la Polisportiva San Marco (al Villaggio del Pescatore) e la Società nautica Duino 45°Nord.
Proprio lo scorso anno era stata inviata una lettera urgente di intervento all’assessore regionale alle infrastrutture e mobilità Mariagrazia Santoro e al Csim. Proprio il Csim, che per conto della Regione monitora il canale, si era accorto che dopo pochi giorni di maltempo con libeccio, bora e mare grosso tra febbraio e marzo, il lavoro di dragaggio fatto lo scorso anno era stato annullato con il fondale che era ben sopra della quota batimetrica media a -3 metri.
Il rischio è quello di spendere troppi soldi inutilmente nelle manutenzioni, che comunque sono necessarie ogni anno, ma può essere trovato un sistema per evitare grossi insabbiamenti con i fanghi. Per questo il Csim, copiando quanto si sta facendo in Aussa Corno, pensa a proteggere in qualche modo dai fenomeni “gravi” il canale, in particolare nelle zone a rischio (nella zona di ingresso del Villaggio).
Questo anche perchè ogni volta ci sono grandi quantità di fanghi da asportare e i costi di “trattamento” a terra sono elevatissimi. L’idea dunque è quella di creare una sorta di barriera ai lati del vanale, sotto il livello del mare, da un lato per contenere i fanghi del dragaggio che vi saranno depositati. Dall’altro pert evitare che questi ricadano sul canale con mareggiate o maltempo.
Queste barriere subacquee dovrebbero delimitare il canale che dovrà mantenere la profondità media di 3metri. All’esame dei tecnici due barriere, la prima delle cosiddette “barriere soffolte”. In pratica dei salsicciotti, tubi di calza realizzati in geo-tessuto che potrebbero essere riempiti con gli stessi fanghi dragati e che verrebbero posizionati suol fondale a lato del canale.
La seconda idea è quella di realizzare strutture più fisse, con palificazioni in legno, sempre subacquee. Una sorta di rilevo-barriera che funzionerebbe come un bordo che contiene fanghi e protegge la parte profonda del canale. Il progetto è in via di ultimazione, la Regione stanzierà anche circa 340mila euro per i lavori che saranno affidati al Csim che si è già mosso dando un incarico a una società specializzata per l’analisi batimetrica dei fondali e per fare le analisi chimiche obbligatorie dei fanghi. Per questa operazione preliminare che servirà a procedere in primavera con i lavori il Csim ha anticipato uno stanziamento di 25mila euro.
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