Monfalcone, arrivano i sub ma l’ordigno non si trova

Laconica dichiarazione della Capitaneria di porto dopo quattro ore di ricerche davanti alla spiaggia di Marina Julia
Bonaventura Monfalcone-13.08.2013 Ricerca bomba-Marina Julia-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-13.08.2013 Ricerca bomba-Marina Julia-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE Quattro ore di ricerche inutili: il presunto ordigno inesploso scoperto da un bagnante davanti alla spiaggia libera di Marina Julia non è stato trovato. A 5 giorni dalla segnalazione, c’è stata una vera mobilitazione di forze dell’ordine all’arrivo dei sommozzatori del raggruppamento di La Spezia che avrebbero dovuto individuare ed esaminare l’ordigno, provvedendo quindi alla sua neutralizzazione. Ai sub si sono aggiunti i vigili urbani, per far rispettare il cordone sanitario, agenti del Commissariato e uomini della Capitaneria di porto. Una ventina di persone in tutto.

Le ricerche, iniziate nel primo pomeriggio, si sono protratte fino a sera, tra gli sguardi incuriositi delle centinaia di bagnanti che affollavano la spiaggia di Marina Julia.

Tanto rumore per nulla. «Non è stato trovato niente», si è limitata a far sapere alla fine la Capitaneria di porto, senza specificare se le ricerche proseguiranno o meno anche nella giornata di mercoledì. Sta di fatto che le transenne sulla spiaggia sono rimaste al loro posto.

Insomma un “giallo”. Ma che fine ha fatto l’ordigno, se di ordigno davvero si tratta? Da escludere l’ipotesi di un abbaglio clamoroso visto che, nella stessa giornata del rinvenimento e della segnalazione da parte del bagnante, Capitaneria di porto e Commissariato avevano effettuato un sopralluogo e, «vista la potenziale situazione di pericolo», in attesa di avere elementi in grado di chiarire se si trattasse davvero di un ordigno inesploso, era stata decisa la transennatura di un tratto di mare di 30 metri per 20 di lato, e della fascia corrispondente a terra. Dalla stessa Capitaneria era quindi partita una segnalazione, con richiesta di intervento, ai sommozzatori del raggruppamento della Marina Militare che, da La Spezia, avrebbero dovuto provvedere ad accertare la reale pericolosità del presunto ordigno e quindi al suo brillamento o alla rimozione. Intervento avvenuto ieri, dopo cinque giorni.

Solo che nel frattempo la “bomba” è sparita, o meglio, non si trova. E qui le ipotesi si sprecano. È possibile che il gioco delle maree abbia ricoperto di sabbia il presunto ordigno e l’abbia fatto sparire alla vista dei sommozzatori. Ma non è certo da escludere l’inquietante ipotesi che qualcuno se lo sia preso e portato a casa visto che è mancata per giorni una vigillanza 24 ore su 24. Tra l’altro, nel periodo tra il rinvenimento e l’intervento degli uomini rana, numerosi bagnanti si sono avvicinati incuriositi alla zona transennata, molti hanno addirittura oltrepassato transenne e nastro biancorosso fermandosi sulla battigia o spingendosi in acqua. Alcuni, proprio lì attorno, si sono dedicati alla raccolta delle “cape”. E proprio sulla questione sorveglianza, peraltro, la Capitaneria aveva spiegato che «tutte le misure di sicurezza erano state garantite», comprese ulteriori segnalazioni a mare, per la navigazione. E che c’erano stati anche controlli sul litorale. Ma, era stato anche detto, che non era certo il caso di prevedere piantonamenti sulle 24 ore.(f.m.)

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