Monfalcone, addio a Giuseppe Fasan. Una vita per il lavoro e la passione dei tessuti

Giuseppe Fasan
Giuseppe Fasan

MONFALCONE Fino alla fine ha lottato con forza e dignità contro la malattia Giuseppe Fasan, padre dell'assessore comunale alla Cultura e commercio Luca, spentosi giovedì nella Medicina B dell'ospedale di San Polo, dov'era ricoverato. In città Fasan, 89 anni compiuti lunedì, originario di Fossalta di Piave, era arrivato poco meno di 50 anni fa, nel 1972, da Giussano, in Lombardia, dove si era trasferito prima per aiutare il fratello nella sartoria aperta a Milano e poi trovando lavoro in uno stabilimento di materie plastiche della Solvay.

«Gli fu posta come alternativa quella di trasferirsi a Rosignano, in provincia di Livorno, o all'Adriaplast di Monfalcone, che mio padre scelse, trasferendo tutta la famiglia, perché lo riportava a soli 90 chilometri dal luogo di origine», spiega Luca. Prima impiegato e poi caporeparto nello stabilimento di via Timavo, dove concluse la sua carriera lavorativa alla fine degli anni ’80, Fasan ha però sempre mantenuto un interesse per la sartoria e una grande passione per l'attività avviata dalla moglie Gina, affiancata poi nel negozio di abbigliamento da Luca e dalla nuora Roberta. «E' rimasto un grande conoscitore di tessuti e di abbigliamento - sottolinea il figlio - e ci siamo sempre appoggiati a lui, che ha mantenuto negli anni una classe innata negli accostamenti, anche per effettuare le scelte in negozio». Dai tanti messaggi di cordoglio che ieri sono arrivati a Luca Fasan «emerge però soprattutto il profilo di un uomo che, anche sul lavoro, non ha mai avuto bisogno di essere autoritario, ma ha sempre dimostrato gentilezza e rispetto». Fino in fondo, come riferisce il figlio, ha confermato anche il suo grande attaccamento alla vita, oltre che la sua dignità. «Non ha mai pensato dovesse terminare prima, anche se piena di dolore, perché avrebbe significato, come mi diceva, non vedere fino alla fine la sua famiglia». I funerali saranno celebrati oggi, alle 12.30, nel duomo di Monfalcone. —

LA. BL.
 

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