Monfalcone, A2A ha un piano per bruciare i “rifiuti” trattati

Il direttore degli impianti del Gruppo, Tiberga: «I residui della differenziata verranno raffinati. Se la città non lo vorrà, ritireremo il progetto»
Bonaventura Monfalcone-19.07.2013 Conferenza su A2A-Europalace-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-19.07.2013 Conferenza su A2A-Europalace-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

A2A l’ha confermato al convegno all’Europalace promosso da Federconsumatori e Adiconsum: per la sua centrale di Monfalcone c’è un progetto per la combustione dei cosiddetti “Css”, classificati dalla normativa “combustibile”, derivati dalla raffinazione dei rifiuti frutto della raccolta differenziata. Una sorta di «trattamento spinto del rifiuto indifferenziato», l’ha definito il direttore degli impianti termoelettrici del Gruppo Massimo Tiberga. Bruciato assieme al carbone, rappresenterebbe il 5% della produzione complessiva della centrale. La platea non ha dato tregua nell’incalzarlo. Tiberga ha quindi garantito: «Intendiamo presentare il progetto all’amministrazione comunale. Qualora ci verrà detto “no”, lo ritireremo. Il vero obiettivo è il carbone, a fronte di un nuovo impianto dotato delle migliori tecnologie disponibili».

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