A Monfalcone una nuova zona 30 in via Timavo vicino alle case
Il limite di velocità in vigore da fine mese tra la Statale 14 e via Terza Armata dopo le richieste dei residenti
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Si ampliano a Monfalcone le strade in cui vige il limite dei 30 chilometri all’ora a tutela degli utenti più deboli della strada. L’ultimo provvedimento, dopo l’introduzione di una serie di zone 30 nelle aree a carattere residenziale, come via Sanzio, riguarda un altro tratto di via Timavo.
Il limite di velocità dei 30 all’ora esistente dall’autunno 2014 dall’incrocio con via Terza armata in direzione del porto viene ora esteso, già a partire da fine mese, una volta adeguata la segnaletica, al tratto compreso tra la rotatoria lungo la Strada statale 14 e l’intersezione con la stessa via Terza armata, peraltro interdetto al passaggio dei mezzi pesanti.
L’amministrazione comunale ha deciso di attuare la misura dopo l’incontro con i rappresentanti del Comitato di quartiere Romana-Solvay che al tavolo avevano portato le istanze dei residenti dell’area del Rione Enel, che insiste sull’asse viario. Molto trafficato, perché utilizzato dai lavoratori del porto e dell’area industriale del Lisert, in cui si trovano anche una sede dell’Enfap e una clinica veterinaria, oltre alle Terme romane, e percorso dalle auto spesso ben oltre i 50 all’ora.
«La velocità ora scenderà in quel tratto di 250 metri per garantire maggiore sicurezza ai cittadini residenti, che hanno richiesto la misura, e a chi transita – afferma l’assessore Anna Cisint, che ha seguito l’iter del provvedimento –. I controlli saranno eseguiti, come sempre, da parte di questa amministrazione: in particolare sui mezzi pesanti è stato svolto un lavoro enorme». Nel rione, dove negli ultimi anni erano state sollecitate delle zone 30 anche in via delle Mandrie, via delle Fontanelle e via delle Vigne, la velocità sarà moderata in quest’ultima con il posizionamento di dossi artificiali.
Nella città dei cantieri il Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, adottato dalla Giunta a ottobre 2020, prevedeva una protezione specifica di alcune aree a netta vocazione residenziale proprio attraverso lo strumento della zona 30, utile anche a favorire una mobilità lenta, di bici e pedoni, in sicurezza. In base allo strumento, una andava creata anche in centro, tra via Boito, viale San Marco, via Matteotti e via Sant’Anna, delimitata da “porte” che, in analogia rispetto all’intervento già realizzato nel rione di Largo Isonzo, si possono tradurre in passaggi pedonali rialzati, a segnalare l’ingresso in un’area residenziale.
La nuova zona 30, secondo le ipotesi del Pums, avrebbe compreso anche via Carducci, venendo così caratterizzata anche dal transito lungo la strada di una nuova connessione ciclabile, da viale San Marco al terminal-bus ex Gaslini, all’Area verde e al polo dell’Isis Pertini.
In centro era stata immaginata anche un’ulteriore grande zona 30, però, compresa tra via Duca d’Aosta, via Oberdan-Plinio, via San Francesco-Galilei e via San Polo, con un ampliamento a monte, nella zona di via Volta. A Sud del canale de Dottori, l’istituzione del limite di velocità di 30 chilometri all’ora in via Piave si era profilata come l’assaggio della nuova zona 30 prevista tra via dell’Istria, via Aquileia, via Cosulich e via Rossini, dove il limite è stato introdotto più di recente in via Ponziana, con tanto di pannello luminoso rilevatore della velocità, e poi in via Raffaello Sanzio, su richiesta dei residenti.
Una quarta area protetta si sarebbe infine dovuta aggiungere nel quartiere di Aris, tra via 24 Maggio e via San Giusto, al cui interno si trovano anche la primaria Battisti e, una volta ricostruita, la scuola dell’infanzia di via della Poma, ora servite dalla pista ciclabile lungo il sedime dell’ex ferrovia Fincantieri, assieme alle scuole di Largo Isonzo e alla media Randaccio.—
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