Monetine dimenticate Viene da Mossa l’App per recuperare i cent
Il sistema sul micro-credito sviluppato da Lorenzo Vidoz: «In Europa c’è un Pil immobilizzato di 46 miliardi di euro»

MOSSA. Un patrimonio praticamente immobilizzato: le monetine da 1, 2 e 5 centesimi rappresentano un vero e proprio tesoro polverizzato nelle case degli europei. La gran parte delle persone non le usa perché le ritiene inutili e scomode. Quegli spiccioli danno così fastidio che il governo ha provato, senza successo, a toglierli dalla circolazione. Ora quelle monetine tanto bistratte potrebbero diventare una risorsa per le famiglie. A lanciare il riscatto dei micro-gruzzoletti abbandonati nei “vuotatasche” è una start-up fondata da un quarantareenne isontino e da un suo amico quarantenne.
Cresciuto a Mossa, Lorenzo Vidoz vive in Lombardia dal 2002 e con il socio Davide Caiafa ha sviluppato un progetto che potrebbe cambiare le abitudini degli abitanti dell’Eurozona. Con “Centy”, i centesimi conteranno.
Di cosa si tratta? Nella sostanza, “Centy” è un contamonete. La macchina comandata attraverso una app dallo smartphone permetterà di accreditare l’importo introdotto in moneta elettronica da spendere nei punti vendita convenzionati. Il prototipo sarà pronto a novembre. Completo di certificazione della Banca centrale europea garantirà oltre 1 milione di transazioni. Il progetto ha già attirato l’interesse della grande distribuzione e di realtà dell’entertainment per i quali verrebbero creati contamonete dedicati e personalizzati con l’integrazione della app.
Tanto per capire la portata della questione: dal 2002 a oggi sono state coniate monete da 1 e 2 centesimi per un totale di 46 miliardi di euro, ma solo il 30% delle monete prodotte in Europa è in circolazione.
«L’idea è venuta al mio socio - ricorda Vidoz -. Me ne ha parlato e io, che sono più analitico, ho avviato un’indagine di mercato e di settore e mi sono accorto che c’è un Pil immobilizzato. Abbiamo deciso di dare un senso a queste monete dimenticate. Stiamo lavorando al progetto da un anno. Ad oggi non abbiamo ancora chiuso contratti, ma stiamo trattando con molti clienti che attendono solo di poter vedere il prototipo».
Intanto l’idea è piaciuta all’incubatore Digital Magics di Roma che ha acquisito il 15% del capitale sociale. «Solo in Italia negli ultimi 15 anni sono stati prodotti 3,5 miliardi di monete da 1 centesimo e 2,8 miliardi da 2 centesimi – nota Marco Guarna, partner di Digital Magics Roma – che continueranno a essere coniati come deciso dalla Bce. Centy è una soluzione vincente per tutti».
«Ora cerchiamo un finanziatore per sviluppare il progetto», racconta Vidoz.
Centy sarà gestito totalmente da remoto. La macchina si potrà trovare negli aeroporti, nei centri commerciali e nei supermercati. Grazie all’applicazione sarà in grado di riconoscere l’utente che, una volta inseriti i centesimi nel contamonete, sceglierà dove accreditare l’importo calcolato. Potrà quindi convertirlo in moneta elettronica (versandolo sul libretto di risparmio, utilizzandolo per l’acquisto di contenuti come film, musica, applicazioni o donandolo in beneficienza) o trasformarlo in punti, sconti e promozioni (da associare alle carte fedeltà dei supermercati e dei negozi).
Sulla piazza non ci sono concorrenti. «Abbiamo dei competitors, ma solo tra virgolette - spiega Vidoz -. Negli aeroporti, ad esempio, ci sono dei contamonete, ma non fanno quello che facciamo noi e comunque non vengono usati perché se non si conoscono, anche andandoci a sbattere contro non si capisce cosa fano. Noi parliamo di microcredito da utilizzare solo successivamente per micropagamenti».
Se per l’utente finale il vantaggio è molto chiaro (riutilizzo immediato delle monete non utilizzate e di quelle accumulate) per le aziende c’è la possibilità di promuovere nuovi prodotti e servizi. Senza le monetine in tasca.
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