Monete d’oro antiche trovate sul Sabotino finite sotto sequestro

Tocca anche la provincia di Gorizia l’attività del Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale. Nel bilancio dell’attività svolta nel 2018 – illustrato ieri a Udine dal comandante, maggiore Lorenzo Pella – si fa riferimento al sequestro di 62 monete risalenti all’Impero romano, rinvenute nell’abitazione dell’ex presidente dell’Associazione culturale Sabotino. Mario Muto. Persona cui la cultura goriziana deve molto. Il suo sogno era di aprire il museo del Sabotino nell’ex caserma italiana che si trova quasi sulla sommità del monte. Quanto alle monete sequestrate è possibile, forse probabile, che Muto le abbia trovate proprio sul suo amato monte che conosceva palmo a palmo. «Ora affideremo agli esperti di analizzare datazione e origine delle monete – spiega il maggiore Pella – per stabilire poi a quale istituzione consegnarle». Da un punto di vista penale, è bene precisare, non ci sono conseguenze per l’attuale dirigenza dell’associazione culturale Sabotino né per gli eredi di Mario Muto. In provincia di Gorizia l’operato dei Nucleo carabinieri tutele patrimoniale culturale ha riguardato anche un monfalconese. A suo carico l’accusa di aver violato le norme «in materia di ricerche archeologiche ed impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato. Tre persone sorprese ad effettuare ricerche non autorizzate in area archeologica vincolata. Sequestrati 3 metal detector, 3 centratori pointer, cuffie acustiche wireless, attrezzi vari da scavo nonché 170 oggetti metallici di piccole dimensioni di verosimile origine archeologica. Le indagini consentivano di sequestrare nelle abitazioni degli indagati cinquantuno monete antiche, residuati bellici vari della Grande guerra (proiettili, caricatori) e ogive a palla per fucile ad avancarica».
Quest’ultimo materiale si riferisce alla posizione del monfalconese. Ma quanto effettuato in provincia di Gorizia è solo una piccola parte dell’attività complessiva. Nel 2018 l’attività di prevenzione e di contrasto alle aggressioni criminali al patrimonio culturale del Ntpc di Udine, che opera con competenza territoriale su Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, si è concretizzata nell’esecuzione di 14 sopralluoghi per l’accertamento dello stato di sicurezza di musei, biblioteche ed archivi, 36 controlli ad aree archeologiche marine e terrestri – siti Unesco in primis – 48 verifiche in aree con vincoli paesaggistici e monumentali, 243 controlli a negozi di antiquariato e commerciali effettuati anche on-line e 31 controlli a mercati e fiere di antiquariato. In totale sono state deferite in stato di libertà 32 persone, a seguito di attività di indagine coordinate dalle 7 Procure (Trieste, Udine, Gorizia, Pordenone, Bolzano, Trento e Rovereto) i cui circondari insistono sul territorio di competenza del nucleo, mentre – nel corso delle 19 perquisizioni locali eseguite – sono stati sequestrati 424 reperti archivistici e librari, uno paleontologico, 398 archeologici. I falsi sequestrati sono stati 24, quasi tutti relativi alla pittura contemporanea (Caffè, Aubertin, Oriani, Mathieu e Lilloni, quest’ultimo in una casa d’aste di Trieste). —
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