Monestier, il cordoglio senza bandiere. Dai big della politica ai lettori: «Se ne va un uomo onesto»

TRIESTE Dai telespettatori increduli che chiamano di buon’ora il centralino di Telequattro - dov’era volto familiare e commentatore fisso delle cronache cittadine e regionali - fino ai ministri, ai presidenti di Regione, ai segretari nazionali di partito, Letta, Salvini, ai grandi nomi dell’economia, dell’industria, della cultura, dell’arte, della scienza, del sindacato. E poi i rappresentanti delle Istituzioni, civili e religiose. Il lutto che avvolge l’improvvisa e prematura scomparsa di Omar Monestier è senza bandiere, senza steccati, senza confini geografici. Il ricordo affettuoso e gli attestati di stima inondano la redazione de Il Piccolo, che Monestier dirigeva assieme al Messaggero Veneto, col suo solito piglio deciso, energico, ironico, graffiante. Lui, che rincorreva e mordeva le notizie, diventa la notizia di un primo agosto plumbeo: «Per carità, niente esagerazioni, che sia un titolo chiaro, pulito, lineare», avrebbe detto.
Che abbia lasciato un segno forte nel quotidiano della città, e nella città stessa, è innegabile, e lo dimostra il cordoglio trasversale pervenuto ieri. «A nome di tutta la città di Trieste desidero esprimere alla sua famiglia e alle redazioni de Il Piccolo e del Messaggero Veneto le mie più sincere condoglianze, nel ricordo di un direttore e un giornalista che, come scriveva il fondatore del Piccolo Teodoro Mayer il 29 dicembre del 1881, ha saputo e voluto essere “indipendente, imparziale e onesto”», le parole di un affranto sindaco Roberto Dipiazza, che ha ricordato «un uomo intelligente e acuto, un giornalista autorevole, capace di mettersi in discussione e creare discussione. È riuscito a far crescere il quotidiano della nostra città da vari punti di vista, soprattutto nei confronti dei lettori e dell’opinione pubblica, che hanno apprezzato le sue alte capacità di dialogo. La sua vita resta un tesoro prezioso e un bell’esempio per tutti noi».
Sgomento il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, per il quale «il giornalismo perde un grande direttore e un punto di riferimento, che non sarà facile sostituire». Cordoglio da parte dell’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi e dalla Diocesi di Trieste, «per la morte improvvisa dell’amato Omar Monestier, intelligente e generoso interprete della vita di Trieste».
Incessanti, ieri, i messaggi dal mondo produttivo, dalle categorie, dalle associazioni, dal sindacato. A ricordare il Direttore, il presidente dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino: «La vita del porto e della città sono indissolubilmente unite. Omar Monestier, da professionista esperto e accorto, se ne era fatto interprete, perché sapeva cogliere e raccontare le comunità e i territori che abitava. Un direttore equilibrato e gentile. Sono profondamente addolorato». E poi i presidenti di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti e di Confcommercio Fvg, Giovanni Da Pozzo e, ancora di Antonio Paoletti, presidente della Camera di commercio Venezia Giulia: «Sono senza parole, il giornalismo ha perso una bella persona e un grande professionista».
E poi le tante voci del mondo dell’editoria e del giornalismo, della cultura, della ricerca, della scienza, sia a livello regionale che nazionale, come testimonia l’omaggio del direttore della Fondazione Feltrinelli Massimiliano Tarantino, che si unisce alle tante manifestazioni di stima, rispetto e dolore pervenute via lettera, mail, messaggi, social, dalle piccole e grandi realtà che sul territorio organizzano festival, rassegne, premi, da Pordenonelegge al Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste, per citarne solo due. Il rettore dell’Università di Trieste Roberto Di Lenarda ne ha ricordato «il non comune interesse rivolto ai temi dell’alta formazione e dell’innovazione». Il rettore dell’ateneo di Udine, Roberto Pinton, con il direttore generale Massimo Di Silverio, ne ha esaltano le qualità di «grande professionista e mente brillante e acuta».
Denso il ricordo e l’omaggio dal mondo della politica, che Monestier tanto amava scandagliare. Dai nomi noti della scena nazionale come Enrico Letta e Matteo Salvini, agli europarlamentari ai partiti locali. Il leader leghista si è detto «addolorato» per la morte di un «giornalista serio e di valore e di una persona corretta. Una preghiera per lui, un abbraccio affettuoso ai suoi cari, un pensiero ai suoi colleghi. Mancherà a tutti noi». Il segretario Pd via Twitter ha scritto di aver appreso con «profondo dolore la tristissima notizia dell’improvvisa e prematura scomparsa di Monestier». Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, si è detto «incredulo», sottolineando di aver avuto modo di «apprezzare le sue doti umane e professionali. Se ne va una persona perbene: alla sua famiglia e a tutte le redazioni che hanno lavorato con lui esprimo le mie condoglianze e vicinanza».
E poi la capogruppo dem Debora Serracchiani, Ettore Rosato, gli altri parlamentari e sottosegretari regionali, e non solo, i consiglieri Fvg di tutti gli schieramenti. Affettuoso il ricordo della Giunta: oltre al messaggio del governatore Massimiliano Fedriga, quello del vicegovernatore Riccardo Riccardi («mancherà un amico, con quella onestà intellettuale che gli era innata») e degli altri assessori, ognuno con un pensiero personale. Cordoglio anche dai governatori di altre regioni dove Monestier aveva lavorato, dal veneto Zaia al toscano Giani.
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