Monastero di Daila: Zagabria chiede 67 milioni al parroco

Lo Stato reclama un maxi-risarcimento per gli immobili appartenenti alla tenuta venduti negli ultimi quindici anni

POLA. Ritorna d’attualità la vicenda immobiliare relativa al complesso monasteriale di Daila presso Cittanova, dalla quale il regime di Tito nell’immediato dopoguerra cacciò i Frati Benedettini che ora vorrebbero ritornarvi. Al Tribunale di Buie è stata inoltrata una richiesta di intavolazione da parte degli stessi monaci stabilitisi nell’Abbazia di Praglia a Padova, poi ci sono le denunce degli acquirenti che hanno acquistato una parte della tenuta venduta dalla Parrocchia di Daila e che non possono disporre dei terreni perché oggetto di contesa giudiziaria. E ultima in ordine di tempo e abbastanza curiosa c’è la richiesta di risarcimento da parte dello Stato croato nei confronti della citata parrocchia. Richiesta dell’ordine di 67 milioni di euro inoltrata al Tribunale commerciale di Fiume-sezione di Pisino. E in questo caso non centrano né i benedettini e neppure il Vaticano che peraltro sponsorizza apertamente la loro richiesta.

Quindi si potrebbe dire, una battaglia legale in salsa croata. Cerchiamo di spiegare. Dopo che lo stato nell'agosto scorso per la seconda volta aveva nazionalizzato l'immobile con un discutibile decreto dell'allora ministro della Giustizia Dražen Bosnjakovi„, ora lo stesso Stato chiede alla Parrocchia di Daila e in seconda battuta alla Diocesi istriana, di risarcirlo degli immobili venduti negli ultimi 15 anni, che un tempo facevano parte della tenuta. Stando a certi calcoli sarebbero stati venduti sui 180 ettari di terreno, poco meno della metà della tenuta il cui valore commerciale viene stimato sui 100 milioni di euro. Tra gli acquirenti figurano il vicino Comune di Verteneglio e alcuni imprenditori intenzionati ad avviare attività di turismo commerciale. Alcune fonti vicine al governo definiscono per lo meno strana e infondata la richiesta di risarcimento dello Stato. Innanzitutto perché lo Stato 12 anni fa aveva ceduto l'immobile alla Chiesa, poi nell'agosto scorso se l'è ripreso e ora chiede il risarcimento per i terreni nel frattempo venduti. Intanto la settimana scorsa il premier Zoran Milanovi„ ha ricevuto il Nunzio Apostolico Alessandro d'Errico. Si è parlato tra l'altro dell'imminente visita di Milanovi„ in Vaticano dove quasi sicuramente affronterà la vicenda Daila.(p.r.)

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