«Monassi non ci dà la nuova sede? Niente più sala a Ttp per le crociere»

«Mai proveremmo gusto ad arrivare a tanto. Anzi. Considerato però il continuo silenzio di “nostra signora del porto” davanti alle nostre richieste che ci venga messa a disposizione una nuova sede, richieste riconosciute legittime per via giudiziaria, e considerate nel contempo le previsioni di un deciso aumento di toccate di navi bianche dalla prossima primavera, non vorremmo trovarci costretti a prendere in considerazione l’ipotesi di non poter più concedere com’era consuetudine la nostra sede a Ttp nelle giornate di sbarco e imbarco, per salvaguardare le nostre attività». Siamo in piena estate e Lorenzo Deferri, presidente di lunghissimo corso del Cral del Porto, evoca scenari da ultima spiaggia pur di riuscire a stanare Marina Monassi.
Dicono d’altronde le abbiano provate tutte, quelli del circolo dopolavoristico dell’Autorità portuale, per farsi dare in tempo un “quartier generale” alternativo alla storica Sala Vittoria della Stazione marittima (già previsto sulla carta al piano terra dell’edificio 93, in zona retro-Arsenale, a fianco della palestra in dotazione al Cral stesso) e potersene così andare dal terminal crociere delle Rive, liberando spazi e pensieri pro-Ttp, e sostanzialmente pro-Trieste. Avevano iniziato con un paio d’orchidee non appena Monassi era tornata in plancia alla Torre del Lloyd, tre anni e mezzo fa. Poi s’erano affidati per un po’ al basso profilo, aspettando le sue mosse. Ma via via avevano alzato il tiro: avvocati, scaramucce via lettera, chiavi della Sala Vittoria chieste indietro dall’Authority e mai restituite, polemiche a mezzo stampa. E persino un ricorso vinto davanti al giudice del lavoro, che aveva dato ragione al Cral e che ordinava all’Autorità portuale di fare a sue spese la nuova sede del circolo prima di sfrattarlo dalla Stazione marittima. “Va bene, a patto che anticipiate voi le spese”, era stata la risposta arrivata dopo qualche sollecito caduto nel vuoto su carta intestata dell’Authority, segno che neanche con una sentenza di tribunale in mano il Cral poteva mettersi il cuore in pace.
E così, constatata pure sulla propria pelle (come del resto altre realtà, e mica solo sindacali) l’imperturbabilità dell’ente presieduto da Monassi e di Monassi in persona, pare che il circolo dopolavoristico di quello stesso ente abbia deciso: è ora di cambiare obiettivo, di prenderla più alla larga, evidentemente. Ed ecco spuntare l’obiettivo Ttp, di cui l’Authority è attualmente comproprietario al 40%. È di venerdì scorso un incontro chiesto e ottenuto da Deferri, accompagnato nell’occasione dal tesoriere del Cral Maurizio Burlo, davanti a Franco Napp, amministratore delegato proprio di Ttp, la società di gestione del traffico crocieristico presieduta per inciso da Antonio Paoletti. «Gli abbiamo spiegato le nostre preoccupazioni», rivela Deferri. «Da una quindicina di giorni in qua - prosegue - stiamo apprendendo da notizie di stampa che parrebbe che, dal 2015, arriveranno qui da noi navi bianche a bizzeffe». Il riferimento è ovviamente a Costa Mediterranea, dirottata qui da Venezia ogni fine settimana da aprile a dicembre. «Ne siamo chiaramente lieti», premette Deferri. Prima del grande affondo: «La Stazione marittima sarà così impegnata da venerdì mattina a sabato sera, ogni settimana. Per noi significherebbe non poter più fare niente, se continuassimo a concedere la nostra sede al terminal crociere ogni volta che arriva una nave. Abbiamo rappresentato all’ad di Ttp che è necessario, dal nostro punto di vista, che si risolva con la presidente dell’Autorità portuale il problema della nostra sede nuova quanto prima. La prossima primavera è dietro l’angolo, a pensarci bene».
@PierRaub
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