Monassi accelera: al Magazzino 26 il Comitato portuale
L’accelerazione al trasferimento viene impressa nel modo più plateale: il Comitato portuale, convocato per venerdì alle 11, non si terrà alla Torre del Lloyd, ma al Magazzino 26 nel bel mezzo della parte vetusta e abbandonata dello scalo. È qui che la presidente Marina Monassi ha annunciato la settimana scorsa, in modo che a molti ha fatto l’effetto di un fulmine a ciel sereno, di voler trasferire gli uffici dell’Autorità portuale portandoli via dalla Torre del Lloyd, anzi di aver già dato il via all’operazione. Trasloco evidentemente complicato dal momento che nell’hangar, il secondo magazzino portuale storico più ampio d’Europa, mancano le infrastrutturazioni, i collegamenti informatici, gli arredi, probabilmente la stessa delimitazione degli spazi risulta inidonea, per non parlare della lontananza dal cuore nevralgico dello scalo dal momento che l’Authority ha compiti di «indirizzo, programmazione, coordinamento, promozione e controllo delle operazioni portuali di cui all'articolo 16, comma 1, e delle altre attività commerciali e industriali esercitate nei porti», come specifica la legge 84 del 1994 tuttora in vigore. La seconda struttura scelta per il trasferimento è l’adiacente Sottostazione elettrica recentemente restaurata: è qui che la presidente avrebbe inizialmente fatto trasferire il grande tavolo dove far svolgere i Comitati, salvo poi ripensarci forse per la destinazione museale della struttura che con questa clausola ha ottenuto anche Fondi europei e ripiegare sul Magazzino 26, pare inizialmente in primo piano e alla fine al pianterreno.
Negli ultimi giorni non solo sono stati visti camion di traslochi davanti alle due strutture, ma addirittura automobilisti di passaggio hanno notato tutte le luci accese di notte alla Sottostazione elettrica: leggende metropolitane, fantasmi o traslochi urgentissimi? Il mandato di Monassi scade a gennaio (non sono comunque escluse proroghe o riconferme) ma sul Porto Vecchio (con il bando a spezzatino, il mantenimento del Punto Franco e addirittura il trasferimento dell’Autorità portuale), la presidente, finché è in tempo, si starebbe prendendo la rivincita per la sconfitta subita nell’area di Servola dove la governatrice Debora Serracchiani è destinata a divenire commissario straordinario.
Il Comitato portuale in Porto Vecchio ha un unico precedente con la convocazione alla Centrale idrodinamica per una seduta quasi farsesca con la corrente elettrica saltata quasi subito e la prosecuzione pressoché al buio. L’ordine del giorno non dice quasi niente, ma in questo modo lo fanno quasi tutti i presidenti. L’unico punto chiaramente comprensibile riguarda la piattaforma ferroviaria della Samer&c. seaports and terminals. Tutto il resto (ma non le deliberazioni) può essere compreso nei punti: Comunicazioni del presidente e del segretario generale e Varie e eventuali. Nella lettera mandata all’Authority con la richiesta di convocazione urgente del Comitato la governatrice Serracchiani, la presidente della Provincia Bassa Poropat e il sindaco Cosolini chiedevano di conoscere novità sulle questioni della Piattaforma logistica, dell’area di Servola, della privatizzazione di Trieste terminal passeggeri e del Porto Vecchio.
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