Molte serrande abbassate in centro

Tra i commercianti prevale la diffidenza. Madriz: sbagliato non sfruttare èStoria

Che gli allarmismi siano giustificati o meno, il corteo di Casapound e la contro-manifestazione previsti per sabato pomeriggio a Gorizia fanno paura. E così il centro cittadino, proprio in coincidenza con la grande kermesse èStoria, rischia di trasformarsi in una teoria di negozi e locali chiusi, vetrine spoglie e serrande abbassate. Non è facile stabilire al momento quante attività saranno aperte e quante invece resteranno chiuse, anche perché moltissimi esercenti sono ancora in dubbio. Ma la preoccupazione è tanta, e la sensazione è che la maggior parte dei negozi e dei locali, per lo meno lungo il corso e nelle vie del centro, abbasserà le serrande. «Io ho già deciso, sabato non apro – dice Dennis Macedonio, del Caffè Garibaldi -, per tutelare a prescindere il mio locale e i miei dipendenti. E anzi, già venerdì sera metterò al riparo anche i tavolini e le strutture esterne del bar». «Ci saremmo aspettati che Prefettura e Questura comunicassero qualcosa con un certo anticipo per tranquillizzare cittadini ed esercenti», dicono alla gioielleria Russian, che sabato pomeriggio resterà chiusa, mentre da “Salmoiraghi e Viganò” spiegano di «aspettare informazioni più dettagliate prima di decidere cosa fare». Sicuramente chiuso resterà invece il negozio del fotografo Altran, sempre in corso Italia, e alla drogheria Tigotà di corso Verdi prenderanno addirittura precauzioni supplementari: «Terremo chiuso il negozio sabato pomeriggio – dice Alessandra -, e già venerdì verranno a montarci dei pannelli di protezione per le vetrine». «Siamo preoccupati, anche se non abbiamo ancora preso una decisione», ammette Manuela, di Golden Point. Ma c'è anche chi sarà al suo posto di lavoro. Come i gestori del Bar Torino, o Gianluca Madriz (che in questo caso parla da semplice esercente) con il suo negozio di pelletterie in corso Italia: «Sabato terrò aperto – dice -, perché questo è il nostro mestiere e nel weekend la città sarà in festa per èStoria. Secondo me è una scelta sbagliatissima non approfittare di questa occasione e contribuire a rendere viva la città. Se sono preoccupato? Non più di quanto lo sono ogni singola mattina...»

Marco Bisiach

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