Moda mare, due giovani triestine dal “gioco” alle sfilate

Avevano iniziato quasi per gioco, per pura passione. E invece in pochi mesi due giovani triestine, grazie al loro talento nell’ideare abbigliamento da spiaggia, stanno bruciando le tappe nel mondo...

Avevano iniziato quasi per gioco, per pura passione. E invece in pochi mesi due giovani triestine, grazie al loro talento nell’ideare abbigliamento da spiaggia, stanno bruciando le tappe nel mondo della moda mare. Cinzia Bianchi e Eloise Suppancich hanno iniziato a collaborare insieme due anni fa, in occasione del concorso nazionale di Desenzano “Vesti la musica in abito da sera”. Le due notano di avere idee in comune per stile e gusto, da qui la decisione di unire le forze: puntano decise sul beachwear, cioè costumi da bagno e abbigliamento da spiaggia, sfruttano il tempo libero, passano nottate, week-end e ferie a studiare e disegnare.

Lavorano sempre in coppia e, proprio per questo, preferiscono raccontarsi assieme: «Eravamo certe che l’idea di base era buona ma poi c’è stata una costante evoluzione sui tessuti, perché lì si poteva fare la differenza. E infatti è iniziato un grande interesse, i nostri progetti e i nostri prototipi sono stati selezionati. A quel punto abbiamo capito che si poteva fare sul serio». E infatti i risultati arrivano in sequenza, l’ultimo a Pisa, òochi giorni fa, quando al concorso nazionale “EcoFashion Style: quando la natura fa tendenza”, Cinzia ed Eloise vengono premiate per la migliore collezione beachwear dopo avere adattato le loro creazioni con materiali ecosostenibili. Con la vittoria ottengono il pass per partecipare nel 2015 a Firenze alla 7a edizione della sfilata “Mare d’Amare”, il più grande salone italiano del beachwear. Cinzia ed Eloise si sono già guadagnate un altro palcoscenico prestigioso: a novembre saranno tra le finaliste a Cannes della 13.a edizione del prestigioso concorso internazionale “MarediModa”. Ma perché puntare sul beachwear? «Un insieme di cose – raccontano Cinzia ed Eloise –: la passione per i colori e il mare, il legame con Trieste, le parole di una poesia di Anita Pittoni ma anche l’ispirazione artistica e la voglia di provare le nostre idee su questo particolare abbigliamento. Abbiamo elaborato meccanismi con i quali i nostri costumi possono essere intercambiabili tra loro in ogni pezzo: in questo modo la persona che li indossa può scegliere l’abbinamento che più la rispecchia». Qui emerge la filosofia della coppia: «Per noi la moda è anche gioco e movimento, una cosa non deve essere solo bella, ma deve muoversi e trasmettere personalità. Il nostro modo di vedere l’abbigliamento ha due punti saldi: le stampe che disegniamo non hanno solo una funzione estetica e decorativa ma comunicano un preciso messaggio, uno stato d’animo; e poi il colore, che permette a ciascuno di distinguersi, come se stesse facendo un salto fuori da un quadro». Le due ci avevano provato anche con la rassegna Its, l’International Talent Support che si svolge a Trieste ma forse era troppo presto: «Sapevamo già che sarebbe stato quasi impossibile, sia perché i costumi da bagno sono una proposta molto particolare, sia perché eravamo alla primissima esperienza assieme, senza avere ancora elaborato le attuali idee di disegni e tessuti. Dove possiamo arrivare? Non lo sappiamo, è successo tutto così in fretta».

Antonello Rodio

Riproduzione riservata © Il Piccolo