Moccò senza illuminazione da tre settimane

Ancora al buio le strade vicine alla casa esplosa il 25 ottobre. L’assessore Crevatin : «Stiamo lavorando per risolvere il problema»
Lasorte Trieste 25/10/17 - S.Antonio in Bosco, Scoppio
Lasorte Trieste 25/10/17 - S.Antonio in Bosco, Scoppio

SAN DORLIGO. Due frazioni completamente al buio da tre settimane. Sant’Antonio in Bosco e Moccò sono rimaste senza illuminazione dopo la terribile esplosione che il 25 ottobre scorso ha fatto saltare letteralmente in aria la villetta al civico 114 di Sant’Antonio in cui è rimasto ferito gravemente il cinquantenne Gianfranco Zucca. Immediatamente, dopo il forte impatto che ha scagliato pezzi di tegole, vetro e mattoni in un raggio di una cinquantina di metri, i sistemi di illuminazione pubblica ed erogazione dell’energia elettrica sono andati subito in tilt.

Trieste, esplode casa a Sant'Antonio in Bosco


Se l’energia è stata ripristinata lo stesso giorno della disastrosa esplosione, lo stesso non si può dire per l’illuminazione pubblica dell’area. Calendario alla mano, dunque, sono passate ben tre settimane da quando la parte bassa di Sant’Antonio in Bosco, Moccò e l’ex Provinciale 11 sono rimaste al buio più totale. La situazione, ovviamente, non è passata inosservata né tra i residenti né tra i rappresentanti politici del Comune di San Dorligo della Valle.

Trieste, le immagini subito dopo l'esplosione

Dai banchi dell’opposizione, ad esempio, il consigliere comunale Massimiliano Dazzi, esponente della Lista Gombac - Uniti nelle tradizioni, residente nell’area colpita dalla mancanza di illuminazione, ha sollevato pubblicamente la questione: «Ancora oggi, a distanza di tre settimane dalla ben nota violenta esplosione, la parte bassa della frazione di Sant’Antonio in Bosco e la località di Moccò sono al buio più totale così come lo è il relativo tratto di strada.

Dinanzi questa situazione la popolazione è preoccupata e si sente insicura: c’è paura a camminare per le strade dopo le 17. Avventurarsi nel buio non piace a nessuno e, soprattutto in questo periodo di continui allarmi furto e tentati furti, le persone si sentono quantomai impaurite e angosciate».

 

Trieste, salta in aria la villetta. Grave il proprietario
I soccorsi sulla casa distrutta nell'esplosione (foto Lasorte)

Dazzi, che chiama in causa direttamente gli amministratori locali per una soluzione di questa vicenda, preannuncia di voler bussare alla porta della Procura: «Non si può pensare che per un ripristino ci possa volere così tanto tempo. Facciano almeno un intervento tampone, provvisorio, ma ripristinino immediatamente l’illuminazione così come è stata immediatamente ripristinata l’erogazione dell’energia elettrica lo stesso giorno dell’esplosione. Siamo in balia di un governo comunale che latita e dorme, ricordo che la sicurezza dei cittadini è responsabilità del sindaco. Seguirà un mio esposto».

L’assessore Franco Crevatin non nasconde il disagio: «Ci troviamo di fronte ad una situazione di assoluta straordinarietà, nata purtroppo da una tragedia. Capisco e conosco i problemi che tuttora vigono sull’area ma posso dire che da una settimana a questa parte, dopo aver reperito i finanziamenti, la giunta ha dato l’ok ad Enel Sole, gestore dell’illuminazione sulla strada comunale, di ripristinare l’illuminazione».

Per quanto riguarda invece l’intervento sull’ex Provinciale, invece, «la ditta – conclude Crevatin – non ha ancora trovato il guasto». Crevatin evidenzia infine come sia stata proprio la giunta Klun a intervenire per il potenziamento dell’illuminazione pubblica in parte delle aree interessate dal black-out: «Capisco il fastidio delle persone, capisco meno che il consigliere Dazzi non si sia rivolto direttamente al Comune per affrontare la questione. Comunque, così come questa amministrazione ha investito per diversi punti luce nella zona, così ci stiamo prodigando per risolvere la questione nella sua totalità e per far tornare alla normalità un’area del nostro territorio comunale ancora scossa dopo quella terribile esplosione».

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