Mobilitazione per le insegne della macelleria di Nereo Rocco
TRIESTE Il mondo dello sport cittadino si mobilita, perché quel che resta della storica macelleria di Nereo Rocco non vada distrutto. L’edificio all’angolo tra via Tarabocchia e via Slataper che ospitava quell’esercizio commerciale e che ne conserva ancora le insegne, sarà al centro di un’importante ristrutturazione. Per l’immobile è stato siglato un preliminare di compravendita tra una società veneta e la Edil Impianti Trieste srl che intende riqualificarlo, ridargli dignità e trasformarlo in residenze.
Fin qui tutto bene. Anzi, chi abita o gestisce attività in zona non vede l’ora venga messa mano a quell’edificio oggi fatiscente. Un intervento che ridarà luce all’intera area tra piazza Goldoni e piazza dell’Ospitale. Il timore dei triestini, però, è che quell’angolo al piano terra, proprio in testa al palazzo, dove “el Paròn” e la sua famiglia vendevano “fettine”, “luganighe” e pollame, venga smantellato spazzando via ogni ricordo di un capitolo della vita del grande allenatore. Le insegne sono due. Dall’esterno non è possibile vedere se anche all’interno della vecchia macelleria ci siano ricordi.
«Quella macelleria venne gestita dalla mia famiglia fino al 1996 – racconta il figlio del Parón, Tito Rocco –. Aperta da mio nonno Giusto, venne presa poi in mano da mio papà: lo vide impegnato dietro al banco fino a quando l’attività di allenatore non prese il sopravvento. Le redini passarono poi a mio fratello Bruno, che la condusse fino al 1996». Per i tifosi e soprattutto per la famiglia Rocco quell’angolo di Trieste ha un fascino speciale. «Quando passo lì davanti – ammette Tito Rocco – ho sempre un tuffo al cuore. Mi dispiacerebbe molto sparisse quel che resta della macelleria, quelle insegne, quel ricordo di papà».
Mauro Milanese, amministratore della Triestina, avanza una proposta. «Se chi riqualifica quell’immobile non intende conservare le insegne – propone –, ce le doni. Ci impegniamo noi a conservarle e a dare loro visibilità, magari allo stadio. L’importante è che non vengano gettate via». L’assessore regionale con delega allo Sport, Fabio Scoccimarro, ricorda che «anni fa, nel votare lo sportivo triestino del XX secolo, la città premiò, accanto a Nino Benvenuti, Nereo Rocco. Dunque – sottolinea – mi sembra opportuno e doveroso conservare ciò che racconta quel passaggio della sua vita».
«È giusto riservare a quegli spazi che ricordano la storia di Rocco la dovuta attenzione – sostiene l’assessore comunale allo Sport, Giorgio Rossi –: faremo il possibile per conservare le insegne, ma credo che il ricordo sia legato a quel luogo e, quindi, ritengo sia corretto mantenere le tabelle in quel punto di Trieste».
La fortuna dei tifosi, e di Trieste più in generale, è che a rilevare quell’immobile di via Tarabocchia sia una società che ha colto perfettamente il valore di quegli spazi e di quelle insegne: «Siamo tifosi e anche sponsor della Triestina – rivela Vincenzo Settimo, direttore responsabile delle Edil Impianti Trieste –, stiamo facendo una valutazione sul restauro delle insegne, creando comunque in quegli spazi al piano terra un locale commerciale. Il nostro obiettivo è mantenere tali ricordi dove stanno, valorizzarli, perché raccontano la storia anche dell’edificio». I lavori di riqualificazione dell’immobile inizieranno la prossima primavera. –
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