Mobili venduti e mai consegnati: ex tronista indagato per truffa

Perquisizioni della Finanza in un'azienda di arredi con una sede anche a Trieste. Nei guai Marco Filippin, imprenditore friulano con un passato a “Uomini e donne”
Lasorte Trieste 28/02/19 - Via S.Francesco, Negozio ART - TRE,
Lasorte Trieste 28/02/19 - Via S.Francesco, Negozio ART - TRE,

PORDENONE Acconti di migliaia di euro incassati per la fornitura di mobili che però non sono mai stati consegnati. Non un episodio isolato, tanto che dopo almeno una decina di querele e in seguito ai primi accertamenti della Guardia di Finanza di Pordenone ai comandi del colonnello Stefano Commentucci, la Procura ha aperto un’indagine per truffa facendo scattare le perquisizioni.

Le Fiamme Gialle sono entrate nella sede legale della ditta di commercio al dettaglio di mobili “L. Sato Italia – Arte dell’Arredo” (ma l’attuale denominazione è “Fabbriche Riunite srl”) a Brugnera in via Carpené 11 e nella sede di Trieste della ditta, via San Francesco 40. Indagato per truffa Paolo Marco Filippin, di Artegna, nella qualità di venditore incaricato.

Il personaggio

L’imprenditore friulano, già attivo nel settore della ristorazione, in passato è stato anche un noto personaggio televisivo avendo partecipato come “tronista” alla trasmissione “Uomini e donne”. Perquisita anche la sua abitazione di Artegna. L’attività delegata dalla Procura era finalizzata ad acquisire documenti e supporti informatici che potrebbero fornire elementi utili all’indagine. A coordinare il lavoro investigativo è il sostituto procuratore Maria Grazia Zaina. Le perquisizioni costituiscono la prima svolta di rilievo in una vicenda che nasce dalle segnalazioni di clienti residenti in particolare nelle province di Pordenone, Udine e Trieste.


È scesa in campo già da tempo la Federconsumatori che nei giorni scorsi ha lanciato un primo allarme e del caso si sta occupando anche la trasmissione “Striscia la Notizia”. Inoltre i clienti che lamentano la mancata consegna dei mobili nonostante gli acconti versati si sono “coalizzati” in gruppi creati sui social network e in parecchi hanno presentato querela.



I casi descritti sono molto simili: si parla di acconti per mobili e cucine, mediamente non superiori ai settemila euro (ma ci sono anche clienti che hanno versato importi maggiori). Mobili e cucine che, dopo mesi di attesa, non risultano essere stati consegnati pur a fronte di ripetuti solleciti e lamentele. La rabbia dei clienti si può costatare anche leggendo le recensioni sul profilo Facebook della ditta. Incassare un anticipo e non consegnare la merce configurerebbe solo un’insolvenza, ma gli inquirenti hanno rilevato una certa sistematicità e ciò ha portato a ipotizzare attualmente il reato di truffa.



Ieri i recapiti telefonici della sede di Brugnera e Trieste risultavano irraggiungibili. A parlare, in serata, è stato l’avvocato difensore di Filippin,
Stefano Comand
: «Dobbiamo ancora prendere in esame l’intero contesto – ha premesso –, perché se dovessimo limitarci a episodi come quello che ha portato alla perquisizione (un accanto versato di poche migliaia di euro per mobili mai consegnati ndr) saremmo di fronte a un questione di natura civilistica, al massimo un’insolvenza».


«In questi casi – ha aggiunto il legale – ci può essere sempre un margine di equivoco o magari delle incomprensioni tra le parti. Non voglio, quindi, banalizzare l’accaduto, ma davvero, al momento, non vedo artifizi e raggiri tali da configurare la truffa. Da parte nostra piena disponibilità a chiarire l’accaduto. Ho già chiesto un incontro col pubblico ministero».—





 
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