Misure per il coronavirus: 33 denunce a Trieste, tre ragazzi pizzicati in auto con la droga

TRIESTE. È stato fermato dalle forze dell'ordine che gli hanno chiesto il motivo per cui fosse in strada e lui, non avendo ragioni fondate da addurre, ha fornito un nome e cognome non veri. Sono stati sufficienti pochi istanti agli agenti per verificare la falsità delle dichiarazioni e dunque l'uomo, un triestino, è stato denunciato non solo per la violazione delle restrizioni sulla mobilità dei cittadini disposte per il coronavirus, ma anche per aver fornito false generalità.
L'episodio è avvenuto nel corso dei controlli effettuati a Trieste e nei cinque comuni della provincia, cominciati dopo l'emanazione del provvedimento dell'11 marzo. La Questura di Trieste ha reso noto oggi, venerdì 13 marzo, che fino alla mezzanotte trascorsa, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia locale hanno identificato 1.311 persone, delle quali 33 sono state denunciate perché circolavano sul territorio senza una valida giustificazione.
La Squadra Volante, nel corso di un posto di controllo effettuato nella zona del valico di frontiera Rabuiese, ha fermato tre giovani triestini a bordo di un auto. Il comportamento dei tre, che da subito hanno manifestato segni di nervosismo, destava l’attenzione dei poliziotti che, dopo aver accertato l’insussistenza di una condizione che giustificasse lo spostamento, hanno fatto scattare la pequisizione trovando della droga. Sono stati tutti denunciati.
Sono oltre un centinaio gli esercizi commerciali monitorati. Tre di questi sono stati sanzionati, per non aver rispettato gli orari di chiusura in un caso e il divieto di apertura negli altri due.
La Questura ha ringraziato le associazioni di categoria, in particolare Confcommercio e Confartigianato per «i preziosi contributi e l'importante rapporto di collaborazione», come ha detto il questore Giuseppe Petronzi.
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