Misure anti-Covid, a Trieste potenziati i controlli in strada e nei locali

Ispezioni più che raddoppiate in città. Pochissime le multe. Valenti: «Ma c’è ancora troppa gente che sottovaluta i rischi»
Controlli sulle Rive di Trieste durante il lockdown
Controlli sulle Rive di Trieste durante il lockdown

TRIESTE Controlli rafforzati, sia all’interno di bar e negozi sia lungo le strade, per verificare il rispetto delle regole per contrastare la diffusione del virus e invitare tutti i cittadini ad alzare la guardia. Nelle ultime ore, anche alla luce dell’impennata di nuovi positivi, è scattata la prevista stretta “anti irresponsabili”. A Trieste, ieri, le forze dell’ordine hanno eseguito verifiche all’interno di 122 attività commerciali, più del doppio di quelle ispezionate solo 48 ore prima, e fermato in strada 805 persone, di cui 46 dalle 22 alle 5, cioè nella fascia del coprifuoco.

I controlli hanno dato esiti positivi - zero irregolarità tra i commercianti e appena sei persone multate in strada -, a riprova di una tendenza a rispettare le regole quando si è in pubblico e ad abbassare di più la sogli do attenzione, e di responsabilità, nella vita privata. «Sono soddisfatto dell’attività delle forze dell’ordine - spiega il prefetto Valerio Valenti - ma i dati dei contagi non sono incoraggianti, per questo mi viene a pensare che la criticità sia nelle case e nelle frequentazioni private. È lì che c’è più leggerezza nel rispetto delle regole di distanziamento. Invece non bisogna essere superficiale e usare sempre il buonsenso». Quello che ancora pare mancare a molti. «Sì, riceviamo moltissime richieste di informazioni da parte di persone che vogliono sapere, ad esempio, se è consentito suonare con la banda..... Evidentemente non è chiaro che i concetti di base sono: non muoversi, non frequentare e non creare situazioni che agevolino il contagio».

Il comandante della Polizia locale Walter Milocchi e la dirigente della Polizia amministrativa Graziella Colasanto confermano grande collaborazione con le categorie economiche: «Bar e ristoranti sono tendenzialmente attrezzati correttamente e fanno entrare persone solo per l'asporto. Abbiamo registrato qualche difficoltà in più nei caffè per via di clienti che spesso s i clienti si fermano all’esterno. Per questo abbiamo consigliato i gestori a togliere i dehors. Possiamo dire che il problema è più legato al comportamento del singolo». «Su 337 attività controllate negli ultimi 10 giorni - prosegue Milocchi - abbiamo elevato solamente 7/8 sanzioni in aree fuori dal centro o dalle zone della movida. Svolgiamo verifiche anche nei supermercati dove registriamo un comportamento corretto. Prima di elevare la sanzione, in ogni caso, si cerca il dialogo a meno che non ci siano proprio violazioni palesi come quelle accertate in un bar il cui personale portava consumazioni all’esterno». —
 

Riproduzione riservata © Il Piccolo