Mister Eataly “sponsor” del futuro Parco del mare

Farinetti: «Avere un acquario vicino al Magazzino vini sarebbe un bel colpo Il punto vendita che apriremo sulle Rive sarà dedicato alla Bora e a tutti i venti»
Di Giovanni Tomasin
Silvano Trieste 22/03/2016 Vista Panoramica dell'Ex Magazzino Vini
Silvano Trieste 22/03/2016 Vista Panoramica dell'Ex Magazzino Vini

«Sarebbe una figata». Oscar Farinetti si lecca i baffi all'idea di un Parco del mare a due passi dall'Eataly di Trieste, in apertura il primo di ottobre. Martedì il patron di una delle industrie enogastronomiche italiane più conosciute al mondo ha partecipato all'inaugurazione della nuova sede di Confcommercio in via Mazzini: la sua visita in città è stata anche un'occasione di parlare delle sue aspettative per l'imminente apertura del nuovo centro al Magazzino Vini. Un taglio del nastro di cui Farinetti parla sfoderando la sua consueta perizia narrativa, tracciando un parallelo continuo fra Trieste e Genova. Un paragone che torna anche quando sente parlare dell'ipotesi, tanto sostenuta dal presidente della Camera di Commercio Antonio Paoletti, del Parco del Mare.

Farinetti, il primo ottobre aprite i battenti. Cosa si aspetta?

Sì, apriremo in concomitanza con il villaggio della Barcolana. Mi aspetto molto. Io in Trieste vedo una città che funziona, una città in cui il turismo è in aumento. Il nostro Eataly troverà uno spazio ideale. Ci sono due città di mare in Italia, tra le più belle di tutto il Paese, collocate al nord e simili sotto molto aspetti. Una è Genova e l'altra è Trieste, sul Tirreno e sull'Adriatico. Si somigliano eppure sono diverse, come i loro mari.

Una sorta di gemellaggio anche per voi, quindi.

I due Eataly avranno davvero molto in comune. Hanno posizioni analoghe, in riva al mare, in mezzo al porto. Entrambi sono due posti in cui è ancor più bello guardar fuori che dentro.

Quale sarà lo stile del punto vendita di Trieste?

Sarà dedicato ai venti. Io ho una mia idea, penso che la biodiversità italiana sia dovuta ai venti. L'Italia è un Paese lungo e stretto circondato da tutti i lati da un mare buono, un mare che genera venti buoni che a loro volta favoriscono la straordinaria varietà dei paesaggi italiani. L'Eataly di Trieste sarà dedicato al più celebre, al più famoso di questi venti, la Bora. Un vento dicotomico, al 90% buono e al 10% scuro, che quando si arrabbia spazza tutto.

Si parla da anni della possibilità di realizzare un Parco del mare a Trieste. Paoletti sembra aver trovato la quadra per un sito a due passi da Eataly. Che gliene pare?

Sarebbe una figata. Noi a Genova siamo accanto all'acquario e funziona alla grande. Un milione e 200mila visitatori, famiglie e bambini che poi vengono da noi. Sarebbe una meraviglia. E poi si fa l'acquario dell'Adriatico, di là c'è quello del Tirreno, sarebbe una bella competizione.

La data del primo ottobre è più tarda rispetto alle prime ipotesi. Come sarà il risultato finale?

Adesso tocca a noi. La Fondazione CRTrieste ha fatto un grandissimo lavoro sull'immobile e ha fatto bella figura. Adesso dobbiamo fare bella figura noi con l'interno, il che è altrettanto impegnativo: bisognerà fare una cosa all'altezza del posto e dell'edificio.

Avete richiesto di occupare uno spazio ancora superiore rispetto a quanto preventivato.

Sì, ovviamente però sarà anche uno spazio per la Fondazione. Così come ci sarà una grande sezione dedicata ad Illy: credo che questa città debba qualcosa a questo marchio, grandioso nel mondo. Cercheremo quindi di parlare bene del caffè.

Sul territorio non manca la concorrenza.

Spero davvero che ci sia, non farei mai un mestiere senza concorrenza, perché non potrei copiare da nessuno. Copiare è uno dei gesti più furbi ed onesti del mondo. Poco fa sono andato in una buona enoteca, accompagnato dagli amici triestini, e ho subito identificato un paio di cose che potrebbero funzionare anche da noi. A criticare gli altri per le cose che fanno male son buoni tutti. Quello che bisogna davvero saper fare è vedere quel che fanno bene e saperlo replicare.

Puntate anche alla clientela d'oltreconfine?

La Slovenia è un paese bellissimo. La frequentavo ancora ai tempi in cui mi occupavo di elettrodomestici. Ricordo che le loro fabbriche realizzavano oggetti molto buoni, e poi si viveva bene. Hanno un paesaggio bellissimo, producono cibi eccellenti e vini bianchi strepitosi. Insomma si stava da Dio. Oggi mi piacerebbe avere gli sloveni tra i clienti dell'Eataly di Trieste.

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