Miramare verso la Fondazione: ipotesi biglietto a pagamento per il parco
La parola “fondazione” - riferita al destino di Miramare - rimane per ora fra i denti. Nessuno osa proferirla, forse per cautela istituzionale. Fa rima però con «collaborazione» - qui intesa «tra gli enti», centrali e territoriali - cioè il vocabolo in assoluto più ricorrente nel breve incontro con la stampa concesso ieri sera in Salotto azzurro al termine dell’incontro che Roberto Cosolini, il padrone di casa, ha avuto con Anna Maria Buzzi, direttore generale della Valorizzazione del patrimonio culturale del Ministero dei Beni culturali, di fatto braccio destro tecnico-operativo di Massimo Bray. Il ministro che proprio venerdì, 24 ore prima, ha inaugurato Mittelfest, a Cividale, e che assieme alla governatrice del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha sostanzialmente premuto il pulsante dello start di un accordo-quadro per la valorizzazione del patrimonio culturale regionale.
Proprio ieri sera in Comune da Cosolini e Buzzi - alla presenza fra gli altri del direttore regionale dei Beni culturali Giangiacomo Martines, di Piero Camber che della direzione regionale è direttore amministrativo e del soprintendente per i Beni storici Luca Caburlotto - si può ipotizzare dunque sia stata messa la prima pietra sulla fondazione pro-Miramare con dentro, si può presumere, Stato, Regione e Comune, così come si era sbilanciato un mese fa proprio Martines: il piatto forte, fortissimo, al centro del tavolo delle trattative, accompagnato da contorni comunque sostanziosi. Due su tutti. Uno: il «finanziamento» ministeriale di un «progetto per la realizzazione di un ascensore per l’accesso dei disabili al Castello», come ha ricordato la stessa Buzzi. Due: l’ipotesi di un ingresso a pagamento al Parco, roba da due euro al biglietto, con abbonamento annuale a prezzo politico, forse addirittura lo stesso, per i residenti. Se è vero che ogni anno da quelle parti entra una massa di visitatori compresa tra il milione e il milione e 200mila, il conto è presto fatto, e evoca la possibilità di una gestione del sito di altissimo livello. Tutte questioni, insomma, affrontate ieri non solo nel corso dell’incontro in Salotto azzurro, ma anche e soprattutto nelle fasi precedenti della missione triestina del braccio destro del ministro Bray, che da Aquileia, regno cultural-turistico di una fondazione che già esiste, s’è diretta proprio a Miramare.
«Abbiamo parlato - così Anna Maria Buzzi in serata - delle modalità per valorizzare quanto più possibile il patrimonio culturale di questa città così bella, che merita grande attenzione e merita di essere resa maggiormente fruibile. Miramare, chiaramente, ne è il punto di eccellenza. Siamo qui per iniziare a mettere a dettaglio i punti dell’accordo per quanto riguarda Trieste nel momento in cui saranno definiti dal ministro Bray e dalla presidente Serracchiani in base al Codice dei Beni culturali». È il primo passo verso la fondazione? «Verso una collaborazione», prende la parola Cosolini spezzando il silenzio in sala e sottolineando come i tempi di reazione del Ministero rispetto alla sua lettera inviata a Bray, una lettera «da sindaco che è il terminale delle preoccupazioni dei cittadini», sia stata celere. Neanche un mese. E «la visita del direttore ne è la concreta risposta. Come «rapidi», promette di rimando la stessa Buzzi, saranno anche i tempi di chiusura dell’accordo di «collaborazione sul Parco - riprende la parola il sindaco - per cui sono contento che da parte del Ministero ci sia la disponibilità a entrare nel merito».
@PierRaub
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