MIramare, riserva violata dai diportisti. Fauna a rischio
Troppi sconfinamenti a Miramare, morta una tartaruga. In campo la Capitaneri. "Nel periodo estivol e acque della riserva sono a rischio “uomo”. Capita che qualcuno entri nella riserva disturbando gli ecosistemi protetti"
L’hanno raccolta in pessime condizioni, mentre nuotava a fatica, e l’hanno operata sperando di salvarla. Una giovane tartaruga marina di 10-15 anni con una profonda ferita al capo è stata recuperata a Grado qualche settimana fa dai biologi dell’Area marina protetta di Miramare, su segnalazione della della Capitaneria di porto di Trieste. L’esemplare era stato probabilmente ferito dall’elica di qualche motoscafo mentre risaliva in superficie per respirare. Operata e ricucita, la tartaruga non è sopravvissuta al trauma, nonostante la tempestività dell’intervento.
«Nel periodo estivo – spiega Maurizio Spoto, direttore dell’Amp – le acque della riserva sono a rischio “uomo”. Capita, anche se di rado, che qualcuno entri nel perimetro della riserva disturbando gli ecosistemi protetti. Perciò viene rinnovata, ormai da una decina d’anni, una convenzione tra il Comando generale del corpo delle capitanerie di porto e il Ministero dell’ambiente, con cui si mettono al servizio delle aree protette mezzi e uomini della Guardia costiera».
Le violazioni sono spesso involontarie e, per fortuna, di lieve entità, come il caso di quella turista inglese assopitasi sul materassino e trasportata dalla corrente nel perimetro della riserva, delimitato da boe gialle ben riconoscibili. Il monitoraggio costante, tuttavia, è necessario anche per interventi di censimento che i biologi della riserva compiono con l’aiuto della Capitaneria di porto.
«Garantiamo il nostro supporto per più ore al giorno impegnandoci, se necessario, anche con servizi notturni», dice Gianfranco Rebuffat, capo servizio operazioni della direzione marittima di Trieste. E prosegue: «Oltre a un gommone per il pattugliamento marino, mettiamo al servizio dell’area protetta anche le nostre motovedette, che effettuano periodici passaggi davanti a Miramare».
Cristina Serra
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