Miramare, liberato il pluviale. «E adesso avanti con i restauri»
L’ultima maledizione di Massimiliano alle dieci e mezza di ieri mattina era stata neutralizzata, almeno per ora. I “disinfestatori” con l’ausilio di un autobotte hanno agito con le lance ad alta pressione e hanno liberato il pluviale ostruito che tra sabato e lunedì aveva causato una pericolosa, scandalosa da un certo punto di vista, infiltrazione d’acqua proprio nella Sala del trono del castello di Miramare. «All’interno del pluviale si era raccolta una quantità notevole di sabbia e di escrementi di uccelli - spiega l’architetto Maurizio Anselmi che ha guidato l’operazione - lo abbiamo disotturato e grazie alle presenza degli addetti della Benussi&Tomasetti, che è la ditta incarica della manutenzione, e di Italspurghi abbiamo proceduto anche alla pulizia preventiva di altri pluviali, compresi quelli della torre». «È un’esperienza che ha insegnato qualcosa anche a noi - aggiunge con estrema onestà lo stesso soprintendente ai Beni storici Luca Caburlotto - un mistero è stato svelato e di ciò faremo tesoro per una manutenzione sistemica che possa prevenire il manifestarsi di qualsiasi inconveniente di questo genere».
E in questa ottica il castello vuole essere un trampolino di lancio per un’operazione a 360 gradi sul parco in grado di cancellare quella che è stata catalogata come una «vergogna» finita nel mirino delle critiche tra gli altri anche di Markus Salvator Asburgo Lorena, pronipote di Francesco Giuseppe. «Per ridare splendore al parco stiamo portando avanti un’operazione da due milioni di euro - spiega Caburlotto - tante critiche erano comprensibili, ma purtroppo ci voleva pazienza non solo per i complicati iter burocratici che operazioni di questo genere richiedono soprattutto se a carico dello Stato, ma ancor più per l’imponente molte progettuale con tavole che riempiono numerosi faldoni e che l’architetto Anselmi ha dovuto portare avanti sostanzialmente da solo». Dopo l’intervento sul laghetto dei cigni, si è conclusa la prima fase tesa a ridare decoro alle aree verdi per una spesa di 120mila euro e che ha portato all’eliminazione delle piante malate o pericolanti sulla base di una precisa indagine scientifica della ditta Agri 2000 di Bologna. Scattano ora le altre fasi. Per un importo di 118mila euro, saranno collocate nuove piante di bosso sul parterre. E sta per partire anche l’appalto più sostanzioso, 586mila euro, vinto dalla ditta Friulana Costruzioni che riguarderà i muraglioni a mare, interventi edili anche sulla casetta di Tursmo Fvg, la risistemazione di vialetti, ringhiere, cancelli e illuminazione. Si passerà quindi alle serre storiche dove c’erano i colibrì trasferiti in Friuli. «Stefano Rimoli (direttore del centro colibrì, ndr.) - afferma il soprintendente - aveva lasciato la sua auto, che abbiamo fatto rimuovere dai carabinieri, molti medicinali che abbiamo smaltito noi e un grande immondezzaio che stiamo attendendo venga a ripulire.»
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