Mini-robot montacarichi e rover da ricognizione: inventori in erba al Marconi

STARANZANO. È un elevatore-montacarichi in miniatura, completamente automatizzato, in grado di portare materiale in un grattacielo alto più di 100 piani. È dotato di un controllo di accelerazione e decelerazione, di verifiche per la sicurezza ed è governato da un cervellone elettronico. Ma il dispositivo è stato realizzato a scuola, "fatto in casa" per dirlo in parole povere, senza sponsor o aiuti di professionisti esterni: precisamente all’Isis Brignoli-Einaudi-Marconi di Staranzano e Gradisca, dove robotica e innovazione sono parte del quotidiano.
Soddisfazioni per il risultato del dirigente scolastico Marco Fragiacomo e del coordinatore Vincenzo Caico. Tutti i segreti del funzionamento sono stati illustrati nel laboratorio dove è nato il robot, prima dal professor Marco Zollia e poi dagli studenti che lo hanno realizzato.

«Il progetto che abbiamo creato - spiega uno degli studenti - è un prototipo di ascensore che in un futuro potrebbe essere impiegato anche su scala commerciale in palazzi e grattacieli. Per noi è stato un impegno importante che ci ha portato grandi soddisfazioni e guidati da ottimi docenti". Il professor Zollia poi ha spiegato con orgoglio la bontà del laboratorio di automazione industriale della scuola, ultramoderno, che possiede tutti i requisiti per stimolare la fantasia dei giovani.
«I plc con gli schermi, cioè di programmatori logici di controllo dell'elevatore - dice - sono tutti collegati in rete. Ogni postazione può comunicare con l'altra, con i pannelli di controllo e con l'hmi, ossia l'interfaccia uomo-macchina».
Il funzionamento del robot è di estrema semplicità, quasi fosse un giocattolo. «Immaginiamo - spiega - di trovarci ad esempio al piano 2 e si comincia un ciclo: prima di premere il pulsante di partenza per il piano 4, si controlla sullo schermo la funzionalità del contrappeso e del freno, come precauzione se dovesse mancare la tensione. Il funzionamento è da manuale». «Sulla pulsantiera - aggiunge - si schiaccia il piano di destinazione, parte il motore, l'ascensore si muove, poi rallenta, frena e arriva. Le porte si aprono per un tempo prestabilito. Per il ritorno stessa situazione. Se il peso è maggiore del previsto l'ascensore non si muove».

Nel laboratorio, inoltre è visibile anche un robot antropomorfo con sei motori e altrettanti assi di rotazioni. Ha gli stessi movimenti che fa un braccio e con apposite pinze riesce anche a ruotare l'arto. Su un'altra postazione si trova una parte del robot-imbottigliatrice, un cimelio rimasto dopo il primo posto nazionale alle Olimpiadi Siemens nel 2012. La mattinata in visita al Marconi si concentra poi nel laboratorio dove è nato un altro robot, Marck-17, che ha fatto capolino nella recente Science under 18 a Monfalcone. «Si tratta di un prototipo ispirato al Rover da ricognizione costruito dalla Nasa che ha mandato su Marte. Hanno collaborato con gli studenti, i docenti Maria Luisa Zoratto, Diego Ersetig, Andrea Zucchiatti e l'appassionato di robotica Eugenio Cosolo di Turriaco.
«È soltanto un punto d'inizio - spiega uno degli studenti- dobbiamo perfezionare il movimento, mettere un controllo anche su smartphon e le coordinate da noi prestabilite. E ancora aggiungere una telecamera, un sensore per raccogliere i dati». L’obiettivo è di partecipare alla quarta edizione della Trieste Mini Maker Faire il 16 e 17 settembre, una vetrina di invenzione. Inoltre a Next, la tre giorni con i grandi protagonisti dell'innovazione.
Premio di 1.500 euro che andrà in attrezzature. Il risultato è più che eccellente e premia ancora una volta la lungimiranza della scuola all'avanguardia in regione nel progetto di alternanza scuola-lavoro e al top dell'Automazione e dell'Elettronica. Il sesto posto conquistato in Italia, ha comportato anche un premio di circa 1.500 euro che verranno utilizzati per l'acquisto di nuove apparecchiature di laboratorio.

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