Mini-rivoluzione al Pronto soccorso: più medici e “corsie preferenziali”
TRIESTE Un percorso rapido per i codici verdi, una nuova logistica e posti letto aggiuntivi. Sono queste in sintesi le proposte dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste per cercare di risolvere, almeno temporaneamente viste anche le problematiche del cantiere di riqualificazione di Cattinara (da mesi in stallo), le criticità del Pronto soccorso. Le novità sono state presentate prima ai sindacati e poi alla stampa dal commissario straordinario Antonio Poggiana, dalla vicecommissario con funzioni di direttore sanitario Adele Maggiore, dal direttore del dipartimento di Emergenza, urgenza e accettazione Franco Cominotto – l’uomo scelto dalla giunta regionale per cercare di migliorare l’attuale situazione di complessità e gestire la fusione con l’area Isontina della Aas n. 2 – e dal vicepresidente della Regione con delega alla Salute, Riccardo Riccardi.
L’intervento si muoverà su aspetti logistici e operativi, in particolare verrà in tempi brevi istituita la Rau (Rapid assessment unit) ovvero un’unità composta da un medico, un infermiere e un oss per smaltire in tempi rapidi quel 30% di codici verdi che, statisticamente, non richiede un approfondimento. Proprio i codici non gravi rappresentano il 50% degli accessi totali al Pronto soccorso, che mediamente sono 6 mila al mese. Verranno poi implementati i posti letto in Medicina d’urgenza per le patologie che richiedono accertamenti e osservazione per un intervallo di tempo superiore alle 36-48 ore. Ci saranno anche degli interventi di tipo edile perché verranno razionalizzati gli spazi d’attesa, evitando che le barelle restino all’ingresso, e verrà poi creata una sala per i familiari che tendenzialmente saranno tenuti in una zona separata dai pazienti in osservazione, salvo specifiche necessità. Per quanto concerne poi i percorsi ortopedici, in media circa 30-40 su 200 accessi ogni giorno, sarà rivista la disposizione della sala gessi e della sala raggi con una zona d’attesa dedicata.
«Il cantiere dovrebbe durare 90 giorni – spiega Poggiana – e prevede un investimento di 320 mila euro. Interverremo anche sul personale con l’assunzione di 6 medici di cui 2 stabilizzazioni e 4 che arriveranno dal concorso per il quale hanno presentato domanda in 18. Ci sarà poi l’ingresso di 9 infermieri, di cui 5 per riportare l’organico a una dotazione coerente e 4 dedicati alla Rau, e poi 4 oss per il supporto dell’attività di funzione». L’intervento edile si è reso necessario dopo lo stop al cantiere di Cattinara, visto che in questa fase si sarebbe dovuto procedere con la creazione della struttura temporanea al centro del piazzale.
Nessuna possibilità invece di implementazione del centro prime cure del Maggiore: «Stiamo rivedendo la sua conformazione e la sua mission finale visto che non ha più tutte le strutture e i servizi», ha aggiunto Poggiana. È stato poi sottolineato che la vera sfida è organizzare i servizi nel pre e nel post accesso al Pronto soccorso. Che dal 2017 ha cambiato la sua funzione al punto da calare i ricoveri, nonostante l’aumento degli accessi, «diventando un luogo di cure e non di semplice smistamento di malati».
Riccardi ha posto l’accento sull’attenzione dell’esecutivo Fvg verso Cattinara: «Oggi ci sono delle criticità legate anche alla storia di questa zona. Dobbiamo accelerare per dare risposte alle situazioni patologiche che si creano e rivedendo il sistema. Stiamo lavorando alle soluzioni con rispetto per chi tutti i giorni vive le difficoltà di questo contesto». –
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