Mini-rigassificatore, il progetto incassa il primo "sì"
MONFALCONE. A Monfalcone la Regione incassa dei sostanziali pareri positivi alla proposta di linee guida per la redazione del nuovo Piano regolatore di Portorosega, ancorato a uno strumento urbanistico datato 1979 e ormai da un paio di decenni in attesa di opere in grado di garantire nuovi traffici e crescita. C'è però chi si è chiesto se lo sviluppo ipotizzato dalla Regione non possa trovare un freno nel progetto di rigassificatore di Smart Gas. È quanto è emerso nella Commissione porto del Consiglio comunale, convocata giovedì pomeriggio dal presidente Paolo Frisenna, presenti l'assessore regionale alle Infrastrutture, Mariagrazia Santoro, e i tecnici della Regione.
Rigassificatore e porto
Il progetto di Smart Gas non è poi così “mini”, come ha obiettato il consigliere dell'Idv, Claudio Martin, che all'assessore Santoro ha chiesto se la Regione abbia già fornito una sua valutazione sul rigassificatore, ricordando come Monfalcone abbia detto "no" a un'ipotesi di sviluppo del genere nel 1996. A guardare il progetto presentato da Smart Gas al ministero dell'Ambiente «si scopre che l'approfondimento del canale d'accesso a meno 13,5 metri richiederà una nuova cassa di colmata adiacente all'esistente e l'attracco delle gasiere a una nuova banchina con uno sviluppo complessivo di 430 metri. Il tutto corredato da una nuova diga foranea di 1.478 metri di lunghezza e 3,7 di altezza». «Il progetto prevede due serbatoi di 36 metri di altezza - ha sottolineato Martin - e che una parte del Gnl, cioé del gas naturale liquefatto, rimanga tale e sia trasportata verso altri siti via nave, carro ferroviario o autocisterna». Con rischio per la sicurezza relativamente al trasporto su rotaia e strada all’interno dei centri abitatiti.
Il consigliere del Pd Paolo Masella, capitano di fregata in forze alla Direzione marittima di Trieste, pur affermando «ben venga tutto ciò che porta lavoro», ha ricordato che «ci sono esigenze connesse alla sicurezza della navigazione». I dubbi di Martin e Masella sono stati liquidati come "politici" dal consigliere di Cambiamo Monfalcone Luigi Blasig, che ha posto invece il problema della definizione del Prp a fronte di una possibile governance unica per i porti di Monfalcone e Trieste.
La linea della Regione
«Nel rispetto della sicurezza della navigazione e della città e delle potenzialità complessive dello sviluppo del porto - ha risposto l'assessore Santoro - il progetto di Smart Gas, che non abbiamo ancora valutato, così come qualsiasi proposta di crescita o investimento proposto dal sistema imprenditoriale, rappresenta un'opportunità».
Le Linee guida del nuovo Prp saranno in ogni caso portate in Giunta regionale dopo una verifica e un approfondimento con il territorio e in particolare con i soggetti che operano nel porto. «Solo così il percorso per arrivare al Piano sarà chiaro e sicuro», ha aggiunto l'assessore, dopo gli interventi del presidente dell'Azienda speciale porto di Monfalcone, Paolo Maschio, e del Consorzio per lo sviluppo industriale, Enzo Lorenzon pure presentiue alla riunione. Per Maschio, che ha annunciato il sostanziale parere positivo dell'Azienda porto alla proposta della Regione, vanno eliminati dei colli di bottiglia esistenti e aumentata la disponibilità di aree. «Mi auguro che anche l’aspetto della governante sia risolto», ha aggiunto. Il presidente del Csim, Lorenzon, ha invece rilevato l’importanza di mantenere una fascia retroportuale a destinazione industriale. Per entrambe, comunque, il rigassificatore è un’opportunità rispetto la quale magari trovare una soluzione mediata.
Centrodestra all’attacco
Per il capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Nicoli, la riunione della commissione si è trasformata solo in un «comizietto dell’assessore, che si è persa a sparlare dell’amministrazione regionale precedente». «Dopo anni di immobilismo - aveva detto alla commissione l'assessore regionale - abbiamo impresso finalmente un'accelerazione su una serie di interventi puntuali e concreti per il porto di Monfalcone».
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