“Minaccia Revas” sulla Grande viabilità VIDEO

TRIESTE Avviso agli automobilisti. Perchè si avvicina l’udienza del 29 settembre e i sindacati vogliono farsi sentire, riportando alla pubblica attenzione una vertenza a dir poco complicata: per stamane Fiom Cgil ha proclamato alla Revas uno sciopero di otto ore, accompagnato da un’assemblea e da annunciate «proteste inconsuete, mirate a dare la visibilità più alta possibile alla protesta» in programma attorno alle 10.
Naturalmente il comunicato mantiene la suspense su come e dove si articolerà la protesta, ma è lecito ritenere, considerando che l’azienda metalmeccanica ha sede in via Caboto all’ex Stock, che la mobilitazione potrebbe riguardare il traffico nella Zona industriale ovest e nella Grande Viabilità. La nota della Fiom, sottoscritta da Sasha Colautti per conto della segreteria provinciale, insiste su due punti, al fine di motivare sciopero e manifestazione: la corresponsione degli stipendi continua a tardare e le istituzioni debbono prendere in carico il dossier Revas con «un intervento forte», in grado di scortare l’attuale conduzione aziendale nella scelta di un nuovo soggetto imprenditoriale.
Sottinteso il riferimento al prossimo appuntamento di martedì 29 corrente mese, quando il faldone Revas tornerà sul tavolo del giudice relatore Riccardo Merluzzi, dopo che il collegio giudicante della sezione fallimentare del Tribunale civile aveva accolto la richiesta della difesa sul rinvio dell’udienza, per agevolare le trattative con possibili acquirenti/affittuari dell’azienda. A tale proposito gli avvocati Quarantotto e Sampietro avevano prospettato tre manifestazioni di interesse, che i legali della Revas contano di concretizzare in termini di «proposte irrevocabili» entro la fine della prossima settimana, così da non presentarsi a mani vuote al confronto con il giudice.
Al rinvio, tra l’altro, non aveva ostato il pm Matteo Tripani, che a suo tempo aveva presentato istanza di fallimento per i debiti fiscali e contributivi che gravano sulla Revas. In azienda, che dà lavoro a oltre 130 addetti e fattura circa 12 milioni, è scattata la scorsa settimana la Cassa integrazione straordinaria.
L’odierna iniziativa della Fiom, che non impegna altre sigle sindacali, non gode dell’apprezzamento aziendale, tant’è che, proprio a nome dei titolari della Revas, è l’avvocato Giulio Quarantotto a rilevare che «per quanto comprensibili le ragioni di questa protesta, restiamo comunque stupiti dalle tempistiche, con cui le stesse vengono indette, in un momento di particolare delicatezza per il futuro societario». «Si auspica - ha detto ancora Quarantotto - che, come manifestato dagli stessi vertici delle rappresentanze sindacali, si possa proseguire lungo il cammino di reciproca trasparenza e collaborazione nell’ottica di salvaguardare la forza lavoro».
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