Mille ex soci Coop operaie in fila sotto la pioggia nella speranza di ottenere i rimborsi

Chi non è già in causa deve compilare entro il 14 un modulo per evitare la prescrizione. Assalto all’infopoint sotto il Comune
Lasorte Trieste 10/10/19 - Via Malcanton, Albo Pretorio, Coda Sportello Coop
Lasorte Trieste 10/10/19 - Via Malcanton, Albo Pretorio, Coda Sportello Coop

TRIESTE. Hanno sfidato la pioggia e l’umidità al 100%. Una di loro, 97 anni, si è perfino sentita male. È il migliaio di reduci dal crac delle Coop operaie che ieri mattina si è messo in fila davanti all’ex ufficio dell’Albo pretorio del Comune in via Malcanton. L’obiettivo? Ricevere dal Comitato degli ex soci il modulo da consegnare alla Regione al fine di poter ambire, un domani, al risarcimento della parte mancante dei soldi perduti.

I membri del Comitato preposti allo sportello - tre persone in tutto - stimano di aver consegnato la carta a circa mille persone nella mattinata di ieri. Una vera e propria maratona. Gli ex soci, in grande maggioranza anziani, hanno atteso in fila tutto il tempo necessario per ottenere l’agognata carta, di cui spesso non avevano ben chiaro lo scopo.

A tal proposito viene in aiuto l’avvocato Mario Reiner, ispiratore dell’iniziativa: «La lettera riguarda potenzialmente tutti gli ex soci che non hanno partecipato alla causa civile contro la Regione. A giorni costoro rischiano che venga meno il credito risarcitorio che potrebbero avere nei confronti dell’ente a causa dell’omessa vigilanza sulla situazione di Coop operaie (alla Regione spettava per legge il controllo della “buona salute” della cooperativa, ndr)». Sono infatti passati cinque anni dal crac e, spiega Reiner, «si rischia la prescrizione».

Consegnare il modulo entro il 14 ottobre serve a prorogare i termini di altri cinque anni, comunicando ufficialmente alla Regione la propria intenzione di rivendicare la restituzione dei soldi sulla cui “salvezza”, si sostiene, l’ente avrebbe dovuto vigilare. Nel caso in cui la Corte d’appello dovesse accogliere infatti la richiesta di risarcimento dei 222 soci che hanno fatto causa in sede civile alla Regione (si legga l’articolo a destra, ndr), tutti gli ex soci che hanno presentato la lettera potranno chiedere altrettanto.

Al netto delle vicissitudini giudiziarie, la Regione ha già accumulato cinque milioni di euro di cui sta studiando le modalità di distribuzione. La settimana scorsa l’assessore regionale al Bilancio Barbara Zilli annunciava il prossimo invio del confronto con tutte le realtà coinvolte. Il Comitato ha invitato gli ex soci a «coprirsi le spalle» con il modulo anche nel caso in cui la Regione distribuisca i fondi al di fuori delle sentenze.

Sono in tanti ad aver risposto all’appello. Racconta Patrizia Rosso del Comitato: «Purtroppo molti soci sono anziani, poco familiari col web, e faticano a reperire le informazioni necessarie. Ecco perché cerchiamo il più possibile il sostegno dei media».

Sebbene lo sportello sia attivo in realtà da maggio, molti hanno deciso di partecipare soltanto all’ultimo: «È da questa primavera che distribuiamo moduli - dice Rosso -. Abbiamo avuto un periodo di chiusura estiva ma ora siamo di nuovo qui per dare tutte le informazioni».

Il bacino di persone interessate è ampio, come prova la fila di ieri, anche se non più ampio come un tempo: «Dei 17 mila ex soci di allora molti sono morti. Tantissimi erano anziani», conferma in proposito l’esponente del Comitato.

Ieri mattina, si è detto, una signora s’è anche sentita male. La donna, 97 anni, è stata fatta stendere dai suoi compagni di fila e dai membri del Comitato, in attesa dell’ambulanza. Per fortuna la signora si è ripresa ed è stata riportata a casa dalla figlia.

 

Riproduzione riservata © Il Piccolo