Migranti a Gorizia, il sindaco Ziberna: «Scenderemo in piazza se non interviene il governo»

Dura presa di posizione del sindaco: «Chiederemo un ulteriore incontro al prefetto ma se non portano via i rifugiati fuori convenzione saremo costretti a organizzare un’azione di protesta»

GORIZIA Se dal Governo non arriveranno risposte precise ed efficaci all'emergenza migranti il Comune di Gorizia è pronto a scendere in piazza con una manifestazione pubblica. Al momento è ancora solo una prospettiva, che dalle parti di piazza Municipio si spera di non dover concretizzare, ma il sindaco Rodolfo Ziberna fa capire di essere disponibile ad una iniziativa di forte impatto pur di far valere il diritto alla città ad essere sostenuta nella gestione dei richiedenti asilo.

 

I richiedenti asilo dormono davanti alla Prefettura di Gorizia

 

E lancia anche un messaggio preciso al Ministero dell'Interno. «Il governo deve trasferire altrove i migranti fuori convenzione – dice a chiare lettere il sindaco di Gorizia -. Il ministro Minniti venga qui nel capoluogo isontino a rendersi conto di persona che una città piccola come la nostra non può ospitare oltre 400 profughi mettendo in grande difficoltà una comunità che si è sempre distinta per l'accoglienza e l'equilibrio, ma che oggi non può assolutamente accettare una situazione del genere. Vogliamo evitare che la tensione sociale esploda e mi auguro che il Governo, con la sua inerzia, non ci costringa a manifestazioni popolari che stiamo seriamente pensando di attuare con la partecipazione dei cittadini. Molti dei quali stanno premendo per scendere in piazza. Gorizia è una città tranquilla, ma sta soffiando un vento di ribellione che sta diventando incontenibile».

Ecco perché il Comune è deciso a passare dalle parole ai fatti. «Nel corso della prossima riunione dei capigruppo proporremo l'organizzazione di un incontro in Prefettura con la partecipazione di tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale – spiega Rodolfo Ziberna -, per chiedere che vengano trasferiti tutti i profughi fuori convenzione e che per i nuovi arrivi si trovino soluzioni fuori Gorizia. Se però ancora non ci verranno date risposte concrete, non rimarrà che la piazza».

 



Intanto, a proposito delle conseguenze della presenza massiccia dei migranti (con le problematiche igienico-sanitarie a questa legate), alcune voci incontrollate nelle ultime ore parlerebbero addirittura di un'edizione 2017 di “Gusti di frontiera” a rischio. Voci che però il Comune di Gorizia spegne sul nascere e senza mezzi termini. «Voglio essere molto chiaro – dice il sindaco Ziberna -: chi sta mettendo in giro voci di questo genere, ovvero che Gusti di frontiera è a rischio per la presenza di profughi sarà querelato. E' ora di finirla con fandonie diffuse solo per danneggiare l'immagine della città. Mentre il sottoscritto si sta battendo per bloccare l'arrivo di profughi a Gorizia e trasferire altrove quelli che dormono all'addiaccio c'è chi soffia sul fuoco solo per far aprire una nuova struttura di accoglienza. Irresponsabili. Non gli permetteremo di rovinare una città: Gusti di frontiera si farà e quella 2017 sarà una splendida edizione».

Insomma, sulla questione migranti il Comune di Gorizia si aspetta, nell'immediato, dal Governo un giro di vite e un sostegno concreto. In particolare Ziberna ribadisce che vorrebbe l'istituzione di altre tre commissioni in regione, per velocizzare le pratiche di espulsione, e il recupero di caserme dismesse lontane dai centri abitati, in modo da alleggerire il peso su città ormai definite “ostaggio dei richiedenti”. Nelle ultime tre settimane sono stati registrati circa 500 nuovi arrivi e l’ultimo dato fornito dalla Prefettura dice che nell’Isontino sono attualmente presenti 1032 migranti: 975 in convenzione, 7 senza convenzione e 50 ospitati dalla Caritas.

A questi numeri, in realtà, andrebbe aggiunto un altro dato, quello relativo alle 43 persone che si sono presentate all’Ufficio immigrazione della Casa Rossa e che, a ieri mattina, non erano ancora state foto-segnalate e quindi inserite nel rapporto giornaliero. «Gli arrivi continuano, ma cerchiamo di fare un turn-over massiccio. Abbiamo dovuto potenziare il Cara di Gradisca dove, in media, ci sono 550 persone, ma dobbiamo alleggerirlo», ricorda il viceprefetto vicario Antonino Gulletta che parla di situazione seria, ma non drammatica. All’orizzonte non sembrano, in ogni caso, esserci previsioni di trasferimenti, ma a balzare all’occhio è il fatto che a Ferragosto il flusso di arrivi si sia fermato per due giorni. E a fare riflettere è anche la decisione presa dall’Austria di mettere l’esercito al confine del Brennero in funzione anti-migranti. “Sembra una beffa visto che loro sono un colabrodo nei confronti di Gorizia: i migranti che arrivano da noi passano proprio dall’Austria”, osserva Gulletta.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Il Piccolo