Microcosmo esplorato con una lente da tasca
Si chiama “Foldscope” ed è un oggetto geniale. E’ un microscopio da tasca piatto, delle dimensioni di un segnalibro, costruito interamente di carta piegata come un origami, con una potente lente di ingrandimento che consente di aumentare le dimensioni di 140 volte. Ce l’ho davanti a me a New Delhi, nella sede indiana dell’Icgeb, dopo averlo costruito io stesso in una decina di minuti a partire da una serie di fogli formato a A4 forniti da un kit.
Un paio di settimane fa all’Icgeb, il Dipartimento di Biotecnologie del governo indiano l’ha presentato a qualche centinaio di studenti e insegnanti delle scuole superiori provenienti da tutte le regioni del Paese, dove ha iniziato a distribuirne oltre 10 mila per favorire l’educazione e stimolare la passione scientifica dei giovani.
Il Foldscope nasce da un’idea di Manu Prakash, professore di bioingegneria alla Stanford University, a San Francisco. Stimolato dal fatto che i microscopi scarseggiano nei Paesi in via di sviluppo e che comunque rappresentano strumenti di costo troppo elevato per i giovani, ne ha voluto sviluppare uno pieghevole che costa meno di 1 dollaro. L’idea originale del progetto è stata sostenuta dalla Bill & Melinda Gates Foundation nel 2012; ora, la Moore Foundation ne ha già finanziato la distribuzione di oltre 60mila esemplari in più di 135 Paesi, con un piano per arrivare a 1 milione di unità entro la fine dell’anno.
Svariate le applicazioni pratiche del Foldscope, oltre a quelle legate all’educazione dei giovani e alla promozione pratica della cultura scientifica nelle scuole. E’ già stato utilizzato sul campo per identificare le microscopiche uova dei parassiti delle piante di banana in India, catalogare la biodiversità degli artropodi in Amazzonia, visualizzare batteri nelle acque contaminate, identificare i pollini che causano le allergie, ma anche per riconoscere con facilità le banconote false. Usano il Foldscope anche i bambini Maasai in Tanzania, per cercare i parassiti nelle feci delle mucche.
Negli Stati Uniti (non ancora in Italia) lo vende Amazon, all’interno di un kit che consente anche l’illuminazione dei campioni con una lampada a diodi e una connessione facile alla telecamera di uno smartphone, per permettere la fotografia o il video delle immagini microscopiche. Un esempio decisamente interessante di come tecnologia e semplicità possano andare a braccetto, con uno spettro di utilizzo veramente ampio e un’economicità di produzione del tutto sorprendente.
Riproduzione riservata © Il Piccolo