“Mi piace” sul post filo-nazista: il pugile Tuiach inguaia Dipiazza

Trieste, indignazione in Rete per gli apprezzamenti su Facebook del candidato leghista al Consiglio comunale. Esposto in Procura

TRIESTE Titolo: «Foto storica di una trieste che non c’è più». Didascalia: «Ponziana 1940, Casa delle culture ebraiche». Nell’immagine si vede l’ingresso della case delle culture di Ponziana con i graffiti, alcune persone e sopra la scritta “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi), il motto posto all'ingresso di numerosi campi di concentramento nazisti. E il pugile Fabio Tuiach, candidato con la Lega Nord alle comunali di Trieste nella lista che sostiene Roberto Dipiazza, mette il suo “mi piace”.

La sua campagna personale contro gli “anarcofancazzisti” («Quanto odio gli anarcofancazzisti! Deboli e vigliacchi siete il rifiuto della società») finisce così per assumere colorature di altro genere. Apologia di nazismo, per essere chiari. In rete esplode l’indignazione con tanto di annuncio di denunce e esposti alla Procura e richieste di dissociazione rivolte all’ex sindaco Dipiazza e ai vertici della Lega che offre asilo alla candidatura di Tuiach. Tutto alla vigilia della venuta, prevista per domani, del leader Matteo Salvini («Lunedì voglio portare i miei tre figli a salutare Salvini; non credo dobbiamo aver paura di quattro zecche dei centri sociali e spero questa volta la polizia li blocchi subito nella casa dell'ignoranza a Ponziana» scrive Tuiach sul suo profilo Facebook).

A sollevare il caso, per primo, è Giovanni Barbo, consigliere comunale e candidato al Consiglio comunale Pd Trieste, che ha pescato l’immagine in rete. «Allego lo screenshot di un'immagine presente su Facebook: penalmente rilevante oltre che vergognosa e inaccettabile, trovava l'apprezzamento di Fabio Tuiach. Dopo un paio d'ore l'immagine è stata rimossa. Non spendo nemmeno due parole a commentare l'immagine che qualifica da sola il livello di chi l'ha pubblicata e chi l'ha "apprezzata". Mi rivolgo direttamente al candidato sindaco Dipiazza, che spero dissociarsi immediatamente dal livello inaccettabile che alcuni suoi candidati stanno raggiungendo».

Ma non basta. «Confido che gli autorevoli esponenti della Lega locali Massimiliano Fedriga o Pierpaolo Roberti interverranno al più presto prendendo opportune misure rispetto a un candidato di spicco della loro lista che supporta esternazioni esplicitamente naziste» aggiunge il dem Pietro Faraguna. «Vergogna. MI auguro che la Procura della Repubblica se ne occupi» scrive l’avvocato Giancarlo Ressani, candidato del Pd al Consiglio comunale. «Dipiazza cacci Tuiach e la Lega dalla sua coalizione: Trieste città della Risiera e Medaglia d'oro della Resistenza non può essere governata da un sindaco che ha nella sua maggioranza uno così» denuncia il consigliere regionale di Sel Giulio Lauri.

Una polemica esplosa alla vigilia della presentazione del libro “Fabio Tuiach, nella vita come sul ring" (Novantico Editrice) opera scritta dallo stesso pugile professionista. Il volume verrà presentato in anteprima a Trieste sabato 21 maggio, alle 10, nella sala conferenze di via Fabio Severo 14/b.

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