«Mi auguro che stuprino tua figlia»: bufera sul presidente di Ance Fvg

Il caso del post rivolto a un giornalista web. Roberto Contessi si scusa e si difende: «Sono stato travisato» 
Roberto Contessi
Roberto Contessi

TRIESTE È bufera sul presidente regionale dell’Associazione nazionale costruttori edili Roberto Contessi. Ad innescarla il violento contenuto di un suo post, pubblicato sul gruppo Facebook “Noi di Udine”, riferito al giornalista David Puente: «Gli auguro vivamente di avere una figlia o una sorella stuprata da uno di quei bei ragazzi che manteniamo nelle caserme».

Come noto Puente, famoso per essere stato uno dei primi smascheratori di bufale online, lavora oggi nella redazione di Open, il giornale web di Enrico Mentana. Proprio un suo articolo sui numeri degli stupri commessi da stranieri ha acceso la discussione, ora eliminata, tra gli iscritti del gruppo. «Con il dovuto rispetto - si legge nel commento postato da Contessi - chi ha scritto questo articolo è uno di quelli che ammirano Carola (Rackete, ndr)». Segue la frase incriminata e la chiosa sugli stranieri: «Non troveranno mai un lavoro, pochissimi si integreranno e quindi sono destinati a delinquere per vivere. Non per niente i migliori Paesi multirazziali hanno i visti di ingresso. Tutto il resto è propaganda di chi specula politicamente e guadagna sull’immigrazione di massa».

Contessi si autosospende da presidente dell'Ance Fvg dopo le polemiche per le frasi al giornalista Puente


Puente, avvisato dell’accaduto e del riferimento allo stupro per le figlie, ha contattato in privato Contessi chiedendo spiegazioni. Per tutta risposta, il presidente Ance ha ribadito il suo pensiero, accusando l’interlocutore di «scrivere stupidaggini prive di senso per giustificare il suo credo politico» e, quindi, di andare di fatto «a cercarsi gli insulti».

Abbastanza per scatenare l’indignazione di molti sul web e spingere anche l’Ance nazionale a intervenire per stigmatizzare le posizioni del presidente Fvg ed esprimere solidarietà nei confronti di Puente. «Prendiamo netta distanza - si legge in un tweet dall’account ufficiale dell’associazione - da ogni espressione offensiva o violenta in quanto incompatibile con i valori associativi e i principi del nostro codice etico al rispetto del quale sono tenuti tutti gli associati, a partire dai vertici».

Contattato nel pomeriggio, Contessi ha sostenuto di essere stato vittima di un fraintendimento. «Il mio pensiero è stato travisato - afferma -. Condanno lo stupro, anche perché ho un’amica che ha subito di recente violenza e so cosa significa, e per aatro non avevo idea di chi fosse l’autore dell’articolo. Ero intervenuto in una conversazione privata e in quel momento era in corso un discorso molto più ampio. Io - prosegue Contessi - sostenevo come molto spesso si parli più dello stupratore rispetto a chi subisce lo stupro. Non ho mai parlato del colore della pelle, chi mi consce sa che persona sono. Spiace sia stata tirata in ballo la carica che ricopro, nonostante stessi usando il mio profilo privato».

Affermazioni che non ridimensionano la gravità dell’episodio, secondo Puente, che ha pubblicato sui social gli screenshot della conversazione avuta con Contessi. «Avrebbe potuto chiudere la vicenda quando l’ho contattato, chiedendo scusa e ritirando le parole scritte. Non l’ha fatto e ora devi assumersi la responsabilità di quello che dichiara pubblicamente di fronte agli altri».

Sul caso è intervenuto anche il consigliere regionale Pd, Lorenzo Liva. «Resto sbalordito e indignato da quanto scritto dal presidente Ance Fvg. Sbalordito perché scritto dal presidente di una importante associazione di categoria regionale della nostra regione. Indignato perché augurare a chiunque quelle cose orrende, e a maggior ragione a un giornalista che svolge una funzione importante di corretta informazione, è un attacco alla persona prima ancora che alle opinioni». —

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