«Metodi più efficaci del Daspo urbano e per armare i vigili servono le risorse»

l’intervista «Io e Pierpaolo Roberti siamo due leghisti doc, sulla stessa linea, anche se forse io sono un po’ più decisionista di lui». A un mese dalla sua ascesa a vicesindaco, Paolo Polidori...
Lasorte Trieste 29/06/18 - Paolo Polidori, Vicesindaco
Lasorte Trieste 29/06/18 - Paolo Polidori, Vicesindaco

l’intervista



«Io e Pierpaolo Roberti siamo due leghisti doc, sulla stessa linea, anche se forse io sono un po’ più decisionista di lui». A un mese dalla sua ascesa a vicesindaco, Paolo Polidori sintetizza così la sua differenza dal predecessore, che certo non passerà alla Storia per andarci giù piano.

Vicesindaco, qual è il suo percorso professionale?

Nei primi anni di università affiancavo mio padre in una piccola attività di distributori. Poi dall’86 me l’ha ceduta e sono andato avanti da solo. Sono partito con una scaffalatura in un angolo della stanza della ex portineria del palazzo in cui vivevo. Ora siamo circa 15 persone e due delle mie quattro figlie hanno iniziato a lavorarci.

Cosa ha studiato?

Economia. Ma il mio grande interesse è la scuola economica austriaca, pensatori come Friedrich von Hayek e Ludwig von Mises. Non li si impara all’università, dove ti insegnano più che altro schemi keynesiani, graditi alla grande finanza mondiale. Secondo me sono perfetti per la Lega: meno Stato, più liberismo, ma non globalizzazione tout court.

Lei è un leghista 1.0 nella Lega nazionalista di Salvini?

Al di là delle apparenze c’è un filo logico coerente dalla Lega 1.0 a quella 4.0: il federalismo. E a Trieste il Porto franco. Nel frattempo il contesto è profondamente cambiato, ci sono temi come l’immigrazione di cui ci dobbiamo occupare con urgenza. Dobbiamo pulire l’Italia dalle politiche invasioniste del piano Kalergi (teoria secondo cui esiste un complotto per la sostituzione etnica degli europei, ndr)...

Ma lei ci crede davvero, al piano Kalergi?

Assolutamente sì. Tanti indizi fanno una prova. Qual è il movente? Il denaro. Il denaro significa multinazionali, che vuol dire grande finanza, che vuol dire puntini puntini.

Puntini puntini cosa?

Eh vabbè, lasciamo perdere i puntini. L’interesse è avere popoli senza identità, cultura, tradizioni. Un popolo omogeneo senza radici è più governabile. Inoltre importando lavoratori stranieri si abbassa il valore della nostra manodopera.

Ma non basta pretendere l’applicazione dei diritti dei lavoratori a tutti?

È per questo che Bossi diceva di mettere dazi alle importazioni, laddove i diritti dei lavoratori non siano garantiti! Si chiama etica del lavoro.

Senta vicesindaco, cosa cambierà rispetto a Roberti?

L’impostazione è uguale, poi, abbiamo caratteri diversi: forse, ripeto, io sono più decisionista, anche se non è detto che portare nel pubblico schemi manageriali da azienda privata sia sempre un bene. Ora lui è in Regione: l’allineamento aiuta ma significa anche che non abbiamo più scuse.

Il Daspo?

È una buona opportunità ma ci sono delle complicazioni burocratiche. Sto pensando a metodi ancora più efficaci, sempre che non ci pensi Salvini.

L’armamento ai vigili?

Non mi interessa portarlo in Consiglio senza avere prima un fondo dedicato per finanziarlo, che arriverà poi dalla Regione. Il punto comunque è il controllo del territorio h24, che senza armi non si può fare.

A Trieste c’è un’ampia rete di accoglienza diffusa cui la Lega si oppone. Cosa farà?

La palla sta al governo e alla Regione. Certo è che dalla commissione speciale comunale sono emersi dati importanti: 1.500 richiedenti iscritti in casa comunale vivevano altrove. Perché io devo dichiarare la residenza effettiva e loro no? Il tutto con il benestare della Prefettura. Si può addirittura ipotizzare evasione fiscale nella gestione degli appartamenti e nel pagamento della Tari. Son dati a cui qualcuno dovrà dar seguito, perché parliamo di fondi pubblici.

I rifiuti ingombranti dove ci sono più stranieri?

Una mia considerazione stracapita. Gli stranieri possono non essere a conoscenza del servizio, e venire da zone dove differenziata ed ingombranti non si conoscono. Ergo anche una questione culturale.

I parcheggi in Costiera?

In settimana incontrerò i vertici di Fvg Strade. Li solleciterò a realizzare tutti gli interventi richiesti. Mancano stalli per auto e moto e segnaletica.

Fedriga presidente?

Anni fa avrei detto: impossibile. Come me vicesindaco. –



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