Metalmeccanici, Cgil congela i rapporti con Illy

Scontro sull’ipotesi di denunciare i manifestanti al Lisert. La replica: non mi faccio intimorire
TRIESTE
La Cgil congela i rapporti con la giunta regionale per la vicenda del blocco stradale dei metalmeccanici al Lisert, su cui pende una possibile denuncia da parte di Autovie venete, società controllata dalla Regione, dopo il sollecito dell’esecutivo guidato da Riccardo Illy. Anche gli altri sindacati, Cisl e Uil, stigmatizzano l’ipotesi di denunciare i partecipanti alla protesta, ma per il momento continuano il dialogo con la Regione, chiedendo tuttavia un incontro urgente fra le tre sigle e la presidenza della giunta. Ma il governatore, in una dichiarazione alla radio Rai regionale ribatte: «Non mi faccio intimorire da interventi che vorrebbero far rinunciare la giunta ad azioni che mirano a garantire la legalità in Friuli Venezia Giulia.


Mi preoccupo più degli interessi generali che di quelli di una parte minoritaria». Tutto nasce dal blocco stradale dei metalmeccanici nei pressi del casello del Lisert effettuato giovedì scorso. Durante la manifestazione di protesta per il rinnovo del contratto di lavoro per circa un’ora si erano create lunghe code di automezzi, tanto che le forze dell’ordine avevano effettuato delle deviazioni sulle strade statali fra lo svincolo di Sistiana e quello di Redipuglia.


Il giorno dopo, nel corso della seduta della giunta tenutasi a Lestizza, il presidente Illy aveva comunicato l’intenzione di segnalare a Friulia, azionista di maggioranza di Autovie, la necessità di verificare se esistevano gli estremi per denunciare i partecipanti alla manifestazione di protesta, per i disagi creati agli automobilisti, nonché per quantificare eventuali danni per la concessionaria autostradale. Illy, in una dichiarazione al Messaggero Veneto, pur esprimendo solidarietà ai lavoratori che chiedevano il rinnovo del contratto, aveva aggiunto che «la lotta e la protesta sindacali devono rimanere nel loro alveo e non devono invece penalizzare migliaia di persone».


«Di conseguenza - aveva sottolineato Illy - se Autovie riterrà di denunciare ignoti per il reato commesso di blocco del pubblico servizio, noi approveremo questa scelta». Tutti gli assessori venerdì scorso si erano detti favorevoli alla richiesta del governatore, meno il titolare della Cultura Roberto Antonaz. «Si poteva e doveva evitare la discussione in giunta su questo argomento» ha ribadito anche ieri l’assessore di Rifondazione comunista. Dopo aver confermato che «non è stata prodotta alcuna delibera», ma si è trattato di una comunicazione del presidente, che però ha ottenuto l’avallo della maggioranza degli assessori, Antonaz ha rimarcato la sua posizione contraria, auspicando al contempo «che questa vicenda possa rientrare nell’alveo del confronto dialettico.


Mi rendo conto che nel centrosinistra ci sono opinioni diverse, ma la questione del lavoro è comunque per Intesa democratica un asse di fondo». Duro l’intervento di Ruben Colussi, che annuncia l’interruzione degli incontri confederali con l’amministrazione regionale. «E’ decisamente singolare - attacca il segretario regionale della Cgil - che senza esprimere una parola di condanna verso l’intransigenza del padronato, la giunta regionale proponga di denunciare gli operai giustamente esasperati da una situazione economica che ormai l'intero paese ritiene inaccettabile.


Si tratta di lavoratori che percepiscono mille euro al mese e che lavorano in condizioni certamente molto lontane dal clima ovattato nel quale vivono i componenti della giunta» che, al contrario secondo la Cgil, poco o nulla avrebbe fatto per ridurre i lauti compensi economici di presidenti, assessori e consiglieri regionali, «o per abolire veri e propri privilegi quali i vitalizi pensionistici». «L’esecutivo Illy - prosegue Colussi - assumendo una decisione senza precedenti, dimostra di non comprendere la realtà e di essere molto lontano dai problemi effettivi dei lavoratori».


Anche Luca Visentini della Uil giudica «sbagliata e fuori luogo» l’iniziativa della giunta, mentre Paolo Moro della Cisl rimarca il dissenso del sindacato, «perché ci pare che la giunta abbia usato due pesi e due misure rispetto alla ben più grave e recente vicenda dei camionisti».

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