Mercato ortofrutticolo, affitti incassati da Sodani

Perquisiti due magazzini del Comune di Trieste che il direttore e il suo vice Di Toro gestivano in piena autonomia
Silvano Trieste 28/02/2013 Perquisizione Finanza Mercato Ortofrutticolo
Silvano Trieste 28/02/2013 Perquisizione Finanza Mercato Ortofrutticolo

I magazzini-fantasma del mercato ortofrutticolo. L’affitto - secondo il pm Massimo De Bortoli - lo incassavano Maurizio Sodani, 60 anni, e Claudio Di Toro. Il primo è l’ex direttore del mercato al centro dell’inchesta su assenteismo e distrazione di fondi, il secondo è il suo vice, nonché consigliere comunale leghista a Muggia. I due insomma facevano in proprio, come se la struttura di Campo Marzio, fosse casa loro. Imprenditori con le strutture del Comune.

Ieri mattina i finanzieri su ordine del pm De Bortoli hanno perquisito l’area del mercato e i magazzini-fantasma (che in realtà sono di proprietà comunale) sequestrando tutti i beni che erano stati depositati in maniera ritenuta illegittima.

Le strutture che Sodani e Di Toro “affittavano” sono la baracca 1 e il magazzino che si trova al numero civico 78. Ad usufruirne - per più di tre anni - a titolo gratuito, secondo la procura sono state le ditte di Clemente Vascotto, Rossella Scopelliti e Carlalberto Davigo. Ma c’era anche chi invece pagava l’affitto come Umberto Castaldo, legale rappresentante della ditta S8 srl. In questo caso Sodani e Di Toro percepivano direttamente il canone e si guardavano bene dall’emettere la fattura. Insomma i soldi, secondo le indagini della Finanza venivano pagati al responsabile del mercato e al suo vice. I quali soprattutto non versavano, questo è emerso dalle indagini, l’importo corrispettivo nelle casse comunali.

A spiegare il business del mercato è stato lo stesso Maurizio Sodani. Il quale da subito ha ammesso le proprie responsabilità riguardo ai soldi. «Il denaro - ha raccontato durante l'interrogatorio di garanzia - era quello delle fatture dei grossisti». Ha detto che le fatture delle aziende che affittavano gli spazi al mercato venivano stampate in bianco nel numero e nella data. E che poi lui le utilizzava come meglio riteneva. Risultato: prendeva per sé non meno di 2.500 euro al mese. Denaro che invece avrebbe dovuto versare al Comune. Ente che non si è mai accorto di nulla.

Una bella cifra della quale però non sarebbe rimasto niente. Perché il dipendente comunale ha dichiarato più volte di aver perduto tutti quei soldi al gioco. Ha dichiarato di essere un giocatore abituale, e che il proliferare di sale gioco e di cartelle che si acquistano nelle tabaccherie, sono state per lui un «baratro irresistibile». Ha anche parlato di casinò in Slovenia dove si recava quasi settimanalmente. Si è definito un malato incapace di frenare le pulsioni psicologiche «alla costante ricerca di denaro con tutti i mezzi possibili». Ma c'è di più: solo nei primi giorni di gennaio Sodani si era trattenuto 7mila euro, versandone al Comune 7mila e 500. E ieri sono spuntati anche i magazzini-fantasma.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo