Mercato ittico e ortofrutta trasferiti in un’unica sede

In pole position l’opzione dell’ex Ingross delle Cooperative operaie a Valmaura Cassata l’ipotesi di via Brigata Casale. Cosolini: «Scelta definitiva entro l’anno»
Di Silvio Maranzana
Lasorte Trieste 24/10/14 - Via Caboto, Centro Direzionale, Centro Logistico COOP, Cooperative Operaie
Lasorte Trieste 24/10/14 - Via Caboto, Centro Direzionale, Centro Logistico COOP, Cooperative Operaie

Trasferire il Mercato ortofrutticolo all’ingrosso e il Mercato ittico conglobandoli in un unico nuovo sito liberando così anche l’area di Campo Marzio (oltre all’ex Gasilini) deputata a funzioni turistico-culturali. La giunta comunale presieduta dal sindaco Roberto Cosolini si è addentrata ieri in questa discussione di indirizzo che intende porre fine a due autentiche storie infinite, prendendo una serie di decisioni che si possono così sintetizzare: addio all’area precedentemente identificata di via Brigata Casale e scelta entro l’anno di quella nuova che dovrebbe uscire da un avviso che raccoglierà le manifestazioni d’interesse a vendere. Una serie di siti sono già stati visitati e soppesati e a una prima stima in pole position risulterebbe l’ex Ingross delle Cooperative operaie, da anni inutilizzato e collocato tra lo stadio e la Risiera di San Sabba.

«Dalla riunione di giunta sono arrivate una serie di indicazioni fondamentali - sintentizza il sindaco - e cioé la necessità di riunificare in un unico sito il Mercato ortofrutticolo all’ingrosso e il Mercato ittico per togliere entrambi da una situazione precaria, ma anche per liberare l’area di Campo Marzio deputata appunto ad altre funzioni e per permettere con l’unificazione dei mercati un’integrazione dei servizi con conseguente anche abbattimento dei costi». Una decisione che ha comportato anche il definitivo abbandono della precedente ipotesi di via Brigata Casale. «Ciò - spiega ancora Cosolini - per tre motivi almeno: l’esigenza di venire incontro ai cittadini che avevano manifestato la propria preoccupazione per una crescita della cementificazione e del traffico in un’area già sacrificata con necessità oltretutto del trasferimento del gattile; il fatto che il nuovo Piano regolatore detta il principio di ristrutturare il patrimonio esistente piuttosto che procedere a nuove edificazioni; la conseguenza appunto che dovendo costruire ex novo sarebbero stati necessari da oggi quattro anni per poter usufruire della nuova struttura».

A questo punto, come precisa anche l’assessore allo Sviluppo economico Edi Kraus, a Londra per impegni di lavoro, bisognava identificare un sito vicino al mare (anche se gran parte del pesce contrattato a Trieste oggi non viene pescato in loco ma arriva via gomma soprattutto dalla Croazia), vicino alla Grande viabilità, non troppo distante dal centro cittadino, ma anche non incuneato tra le abitazioni sebbene l’impatto ambientale di queste strutture non sia eccessivo. «Sono stati identificati in particolare - precisano Cosolini e Kraus - due strutture di proprietà delle Cooperative operaie (che sono in fase di liquidazione, ndr.) e cioé la sede centrale di via Caboto e l’ex Ingross (da anni inutilizzato) di Valmaura e alcuni fabbricati in area Ezit». La nuova area però non può trovarsi all’interno del Sito inquinato di interesse nazionale, mentre il fabbricato di via Caboto risulterebbe eccessivamente vicino al termovalorizzatore. Da qui le voci parlano di una preferenza per l’ex Ingross.

«Abbiamo già ispezionato questi e altri siti - ammette solamente il sindaco - e ho dato mandato agli uffici di compiere alcuni percorsi esplorativi. Apriremo una procedura di evidenza pubblica per raccogliere manifestazioni di interesse a vendere e entro l’anno contiamo di aver chiuso anche le analisi comparative tra le offerte pervenute e di aver compiuto la scelta definitiva». Il fatto di trovarsi di fronte a una struttura già in piedi dovrebbe consentire modifiche molto più rapide se comparate con la necessità di dover costruire ex novo.

Sulle caratteristiche che dovrà avere il nuovo sito saranno consultati gli operatori, dato per assodato però che viene considerata impossibile la permanenza del Mercato ortifrutticolo accanto al Museo del mare, al Museo ferroviario e a poca distanza dalla Sacchetta e da Eataly che troverà spazio nell’ex Magazzino vini.

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