Produttori locali e artigiani in campo per far rinascere il Mercato coperto di Trieste
La vicesindaco Tonel apre alle proposte di Farmer & Artist mirate a nuovi eventi. E CrafTs lavora ad altre esposizioni
Tramontata la prospettiva di far entrare al Mercato coperto un’insegna della grande distribuzione, un supermercato per intenderci – due realtà si erano interessate – e pure quella di affidare a un soggetto privato la gestione della struttura,
la rinascita di quel contenitore potrebbe arrivare proprio dal territorio.Ne ha dato prova, di recente, Farmer & Artist, l’iniziativa che alla seconda edizione è riuscita a portare al Mercato coperto circa 5 mila persone. E ora Christmas CrafTs, che nei box al piano superiore, fino a martedì 24 dicembre, propone alcune eccellenze dell’artigianato locale. Appuntamenti che stanno ridando vita e visibilità a quegli spazi, e che la vicesindaco e assessore alle Politiche economiche Serena Tonel punta a rendere più frequenti. Così da accompagnare la trasformazione del mercato in un hub del gusto.
«La delibera del luglio 2021, in cui definiamo che vogliamo rendere la struttura in un punto di riferimento di prodotti agroalimentari di Trieste, Carso, Friuli Venezia Giulia e Mitteleuropa resta attuale», conferma Tonel. Sulla sua scrivania, stanno arrivando proposte che vanno nella stessa direzione. «Nelle prossime settimane – così Enrico Maria Milič, consulente del Gal Carso e coordinatore di Farmer & Artist – avanzeremo al Comune due ipotesi, con due modelli». Il primo prevede di calendarizzare l’evento, così come proposto il 7 e l’8 dicembre scorso, quindi con super eccellenze del gusto, «quattro volte all’anno o anche una volta al mese», illustra Milič, che sottolinea ci sia stato per questa edizione «un ottimo supporto da parte delle istituzioni». Il secondo modello propone invece l’ingresso nel mercato di agricoltori, di contadini, con i loro prodotti utili alla spesa di ogni giorno, un paio di volte alla settimana.
Anche gli artigiani di CrafTs, che sono supportati da Confcommercio, si sono fatti avanti. «L’idea – così Susanna Coronica, coordinatrice del gruppo – è di tornare al Mercato coperto il 19 marzo per San Giuseppe, con gli artigiani all’opera, e poi il 2 giugno. L’obiettivo è di collaborare anche con realtà che operano già in quel rione per organizzare altri eventi più culturali che commerciali, portando al Mercato coperto alta qualità, sostenibilità, inclusione».
Un appunto: ogni nuova iniziativa all’interno del Mercato coperto necessita di adeguata promozione. Mentre, ad esempio, ora sul mercato campeggia ancora il manifesto di Farmer & Artist, il banner di CrafTs è volato via con la bora.
Intanto Tonel ha dato mandato alla Polizia locale di avviare una ricognizione al piano terra del mercato, dove oggi le bancarelle dei fruttivendoli sono sistemate in maniera un po’ sparpagliata. «L’intenzione – spiega l’assessore – è di valutare una collocazione più attrattiva degli espositori, creando una maggior aggregazione tra quelli presenti». Va detto che non ci sono richieste di nuovi ingressi, di concessione di nuovi spazi, sebbene i costi per occuparne uno al Mercato coperto siano bassissimi. Per rendere la struttura più attrattiva servirebbero inoltre ulteriori investimenti. Uno su tutti: manca il riscaldamento. E se quello deve diventare un piccolo mercato coperto del gusto e delle eccellenze, visitarlo dovrà essere confortevole. Negli anni il Comune ha messo a punto degli interventi ma, per rendere il Mercato coperto un’attrazione, serve un ulteriore salto di qualità, anche strutturale. —
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