Mercato coperto di Gorizia, l’ansia degli operatori: «Vogliono sfrattarci da via Boccaccio»
GORIZIA Angoscia. Mista a disorientamento e rabbia. Non sono giornate facili per alcuni commercianti che hanno la propria l’attività in concessione attorno al mercato coperto di corso Verdi/via Boccaccio.
Succede, infatti, che è stata recapitata loro, fra capo e collo, una lettera in cui si comunica che la concessione avrà termine il 31 dicembre «e non potrà essere rinnovata - si legge nella missiva - per ulteriori 4 anni in previsione dei futuri lavori» che interesseranno, appunto, il mercato coperto. «Tuttavia - si legge ancora nella lettera - è stata disposta una proroga tecnica del contratto in essere sino al 30 giugno 2021, il tutto subordinandone l’efficacia alla verifica della regolarità contabile. Qualora riteneste di dare termine al contratto alla scadenza naturale del 31/12 e, nell’ipotesi in cui, a tale data, foste in stato di morosità, il vano commerciale dovrà essere lasciato libero riconsegnandone le chiavi».
Proroga tecnica e disorientamento
Apriti cielo. La preoccupazione è diventata strisciante. Non tanto per la partita della morosità, quanto per quale sarà il loro futuro dopo il 30 giugno 2021, una volta ottenuta la proroga tecnica. Tutti in strada? Qualcuno ha ipotizzato di dare vita a una manifestazione di protesta, qualcun altro ha buttato lì l’idea di uno sciopero. A sollevare la questione Renato Fiorelli, storico esponente dei Verdi che, nella fattispecie, parla da edicolante con l’attività che si trova proprio nell’ambito dello storico mercato. «Sono otto le ditte che, al momento, hanno ricevuto la lettera, compresa la mia. Non sappiamo più cosa pensare. E il guaio - attacca - è che tutte le notizie riguardanti il futuro del mercato coperto, continuiamo ad apprenderle leggendo il giornale. Nessuno è venuto qui a spiegarci alcunché. L’unica cosa che abbiamo ricevuto è l’avviso che sarebbero arrivati dei tecnici per rilevare la situazione degli impianti ma non si è visto nessuno».
Una preoccupazione condivisa anche in altri punti-vendita, fra cui la “Bottega del caffè” che, fra due anni, festeggerà i 100 anni di attività. E teme che questo traguardo non lo raggiungerà mai.
L’amministrazione comunale? Getta acqua sul fuoco. Nessuno vuole cacciare nessuno. «Non vogliamo assolutamente sbattere fuori alcuna ditta. Tutti rimarranno all’interno del mercato sino a quando non inizieranno i lavori di riqualificazione della struttura. Nel mentre, siccome non si possono rinnovare le concessioni per quattro anni visto il restauro, abbiamo deciso di ricorrere a proroghe brevi», puntualizza l’assessore comunale alle Attività economiche, Roberto Sartori che, ieri, visti i tanti mal di pancia, ha voluto far visita agli operatori.
Le rassicurazioni del Comune
Bene. Ma quando si aprirà il cantiere, dove andranno i commercianti? «Andranno in una location alternativa. È noto a tutti che stiamo cercando un’altra struttura temporanea che ospiti il mercato coperto per la durata di tre anni». Come peraltro anticipato dal Piccolo nei giorni scorsi.
Interpellato sull’argomento interviene anche l’assessore comunale al Patrimonio, Francesco Del Sordi. «C’è un bando che è stato redatto proprio per individuare una diversa collocazione del mercato coperto. La lettera altro non è che una comunicazione di carattere tecnico. Stiamo cercando una soluzione alternativa e temporanea per ospitare tutti coloro che hanno l’attività nell’area del mercato. C’è un bando per raccogliere le manifestazioni di interesse». Quindi, a sentire il Comune, quello che è nato è un immenso qui pro quo.
Le soluzioni alternative
Ma dove andranno gli operatori del mercato, quando la struttura sarà interessata al maquillage voluto dalla Camera di commercio Venezia Giulia e di cui si conosce ancora pochissimo? Dove eravamo rimasti? Come spiegato lo scorso 22 agosto, non sarà un’operazione facile. Perché, alla fine della fiera, il mercato coperto dovrà rimanere “in esilio” per tre anni. E assieme ai banchi di frutta e verdura, fiori, pesce dovrà essere individuata una “casa” temporanea e alternativa anche per i negozi e le attività che gravitano attorno alla grande struttura fra corso Verdi e via Boccaccio. Da qui, la necessità di avere a disposizione uno spazio consistente, con un’estensione adeguata alle necessità. Fra le tante idee che erano emerse c’era l’utilizzo del palazzo che rimarrà orfano, a breve, del negozio di abbigliamento H&M. Un’altra ipotesi porta a via Rastello. Dove alcuni commercianti proprietari di negozi sfitti sarebbero pronti a mettere a disposizione spazi per gli operatori del mercato coperto. Peraltro, si darebbe vivacità a un’area in cui le serrande abbassate equivalgono (se non superano) quelle aperte e regolarmente operanti. Se son rose, fioriranno.
Ma, in ogni caso, «ogni soluzione - fa sapere il Comune - sarà concertata assieme agli operatori. Non verranno prese decisioni sulla testa di nessuno». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo