«Mercato coperto a nuovo nel 2021». Il partner privato esce allo scoperto

L’imprenditore Monticolo rivendica il project financing da sei milioni e “sprona” il Comune: «Cantiere a settembre»
Il Mercato coperto (Lasorte)
Il Mercato coperto (Lasorte)

TRIESTE Andrea Monticolo esce allo scoperto e “autografa” il project financing per ripensare il Mercato coperto, presentato in febbraio al Comune di Trieste. Partner della Monticolo & Foti è la Sgm Consulting. Il dramma del coronavirus ha ovviamente coinvolto anche quest’idea: «Dovevamo vederci con i tecnici comunali proprio a fine febbraio – racconta lo stesso Monticolo – ma tutto è slittato a data da destinarsi».

Proposte gourmet e spazi per fisioterapia Così rinasce lo storico Mercato coperto


L’imprenditore edile-impiantista, impegnato in vari cantieri il più noto dei quali è il Trieste convention center (Tcc) in Porto vecchio, non demorde e lancia una stimolante sfida al Municipio: «Se riusciamo a far partire i lavori al Mercato il primo settembre, ce la facciamo a chiuderli nella primavera del 2021».

Il valore dell’operazione è importante: si tratta di sei milioni di euro, con una richiesta di quasi la metà al Comune (una pubblica amministrazione può mettere fino al 49% in una finanza di progetto). Negli uffici finora nessuna risposta ufficiale, anche se l’entità della partecipazione pubblica lascia perplessi gli interlocutori di largo Granatieri, i tecnici. Che passano la palla agli amministratori, ovvero alla decisione politica.

Monticolo ripercorre la trama progettuale, che dovrebbe trasformare il bell’edificio disegnato da Camillo Iona negli anni Trenta. L’intervento abbraccia tre livelli: il pianterreno, il primo piano, la terrazza. Qui il pianoterra è dedicato alla distribuzione alimentare, come adesso, ma in maniera radicalmente diversa: spazio alle tipicità del territorio, puntando su una fascia qualitativa alta. E spazio anche alle scuole di cucina e a una piazzetta interna che diventa il luogo di assaggi e aperitivi. Da individuare poi un ristoratore di prestigio.

Il primo piano – ricorda Monticolo – è sempre difficile da riconvertire, da utilizzare, da mettere a reddito: i proponenti hanno pensato così di adibirlo ai servizi per la persona, puntando soprattutto sulla fisioterapia in sinergia con il contributo medico.

Infine, quello che forse è il pezzo forte di questo Mercato rivisitato: la terrazza. Un’estensione “in quota” di 1.500 metri quadrati. Monticolo sogna una sorta di “parco urbano” aperto alla cittadinanza. Una pennellata verde in centro, in una zona dove il verde è un’autentica rarità. «Un visitatore può comprarsi il panino e mangiarselo seduto sulla panchina», narra l’imprenditore: «Con tutta quella metratura a disposizione, secondo me si potrà fare anche una corsetta».

Dal punto di vista gestionale, Monticolo intende costituire una società “ad hoc” in grado di amministrare la triplice destinazione del Mercato. E ritiene non via sia bisogno di una gara per aggiudicare la conduzione della struttura.

Tremila metri quadrati da reinventare sono una materia prima molto attraente. A partire dal rifugio anti-aereo, risalente al secondo conflitto mondiale. E a terminare alla nuova impiantistica che consentirà al Mercato coperto, dopo ottant’anni di attività, di fare caldo o freddo a seconda delle esigenze.—

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