Mercatini di Natale vietati ovunque. Ma Trieste non perde le speranze

Il capoluogo confida nel post 3 dicembre. Ma intanto salta la tradizionale fiera di San Nicolò 
L’assessore Serena Tonel
L’assessore Serena Tonel

TRIESTE I mercatini di Natale non s’hanno da fare. In tutta Italia. Non c’è zona gialla che tenga. «Le manifestazioni locali con prevalente carattere commerciale e anche quelle di natura fieristica, come nel caso dei cosiddetti mercatini di Natale, ma realizzate fuori dell’ordinaria attività commerciale in spazi dedicati ad attività stabile o periodica di mercato, sono da assimilare alle fiere e sono quindi vietate», si legge sul sito del governo, in merito alle domande frequenti sulle misure adottate nel Dpcm del 3 novembre scorso.

Una doccia fredda per il Comune di Trieste che deve accantonare, almeno fino al 3 dicembre (cioè la scadenza del Dpcm), qualsiasi sogno di mercatino di Natale all’ombra degli alberelli e delle luminarie già accesi da 590 mila euro. Un brutto risveglio per l’amministrazione comunale che rende ancora più surreale l’avvio anticipato del Natale. «Mi sconforta la situazione. Ma non demordiamo. Dopo il 3 dicembre c’è ancora speranza. Non vedo perché non fare nulla», rilancia Serena Tonel, assessore comunale al Commercio, che mantiene aperta la possibilità dei mercatini prevista nelle delibere comunale assieme al luna park e alle piste di ghiaccio. «Nella peggiore delle ipotesi, li faremo più tardi. Se poi il divieto verrà prorogato, non faremo nulla. Ma per ora ci teniamo pronti visto che non ci sono oneri da sostenere per l’amministrazione».

Quella che invece finisce in archivio sarà la tradizionale Fiera di San Nicolò visto che il Dpcm arriva proprio a ridosso della festività tanto amata a Trieste soprattutto dai più piccolo.

«Tentiamo di salvare il salvabile», aveva annunciato una settimana fa l’assessore Tonel confermando in blocco la programmazione degli eventi natalizi, la Fiera di San Nicolò e il mercatino di Natale. E pure il luna park che da alcuni anni accompagna le feste. «Non cambia nulla. Spostiamo tutto dopo il 3 dicembre. Non molliamo fino all’ultimo», ribadisce ora che è subentrato, tra capo e collo, il nuovissimo Dpcm. «Procediamo come se dovessimo organizzare ogni evento, al pari degli anni scorsi, penseremo poi se i vari appuntamenti saranno modificati, in forma ridotta o comunque diversa dal passato.

Per ogni singola iniziativa ci sarà un protocollo ad hoc, che determinerà specifiche disposizioni da seguire, come ad esempio percorsi obbligati. La volontà è di continuare su questa strada perché – aveva fatto sapere l’assessore – rappresenta anche un modo per garantire una boccata d’aria agli operatori del commercio. La speranza è che, finito questo periodo di limitazioni, la situazione migliori, fermo restando che continueremo a monitorare il quadro complessivo. È anche un messaggio di speranza, in un momento in cui tutto sta saltando». L’assessore, insomma, interpretando il pensiero del sindaco Roberto Dipiazza, non demorde. «Ci impegniamo fino all’ultimo – insiste Tonel –. Se saremo costretti a bloccare tutto, lo faremo. Ma mi auguro che le manifestazioni, almeno in parte, si possano salvare». Non come quei “pavidi” del Trentino Alto Adige che già il 20 ottobre hanno annunciato la cancellazione dei mercatini di Natale. —


 

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