Meno processi pendenti: nel civile calano del 15%
La Corte d’Appello di Trieste continua a viaggiare veloce. Anche nel corso dell’anno giudiziario 2013-2014 (dal primo luglio 2013 al 30 giugno del 2014) sono stati definiti più procedimenti di quelli sopravvenuti nel medesimo periodo, sia in ambito civile che a livello penale. Ritmo che ha consentito di ridurre i “faldoni” pendenti, a distanza di dodici mesi, rispettivamente del 15,75% e del 3,40%. Dati e percentuali - riepilogati nella tabella qui a fianco - illustrati ieri dal presidente della Corte d’Appello di Trieste, Mario Trampus, alla vigilia della cerimonia di inaugurazione del nuovo anno giudiziario, in programma questa mattina dalle 9 nell’aula della Corte d’Assise in Tribunale a Trieste.
Il bilancio
Riscontri positivi che il Distretto nel suo complesso continua a inanellare, ancora più rilevanti se si considera che «l’anno trascorso è coinciso - ha rilevato Trampus - con il riassetto delle circoscrizioni giudiziarie che ha portato qui alla soppressione del Tribunale di Tolmezzo, accorpato a quello di Udine», stesso destino anche delle «sezioni distaccate di Palmanova e Cividale, mentre San Vito al Tagliamento è stato trasferito al tribunale di Pordenone come pure la sezione distaccata di Portogruaro, che già faceva parte del tribunale di Venezia». A ciò va sommata la riforma degli uffici dei giudici di pace: da 20 a 7, cioè i quattro circondariali (Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia), quello di Tolmezzo di fatto “a compensazione” per la chiusura del Tribunale, e ancora di Gemona e di Portogruaro, entrambi questi ultimi a spese dei Comuni. Non mancano le criticità: «La dotazione di personale degli uffici dei giudici di pace - ha continuato Trampus - è adeguata per alcuni, ma non certo per Gorizia o Tolmezzo. Di tre giudici previsti, nella prima sede ce ne sono in servizio due e a breve uno andrà in quiescienza, mentre nella seconda uno solo».
La fotografia
Entrando nel dettaglio dei risultati delle sezioni, il presidente della Corte ha rimarcato come «nel penale c’è stato un aumento del 5% dei procedimenti definiti rispetto al 2012-13. Un trend consolidato, in incremento per l’ottavo anno consecutivo» e peraltro a fronte di un numero di nuovi procedimenti iscritti a sua volta fattosi più consistente. Guardando all’anno solare 2014, le pendenze sono diminuite da 2.291 a 1.915 (si tratta di un dato ancora provvisorio). E progressi ci sono anche sulle tempistiche: «Nel 2013-14 la durata media dei procedimenti è stata di 474 giorni con una riduzione del 16,10% rispetto all’anno precedente. L’età di quelli pendenti al 30 giugno scorso era mediamente di 341 giorni. La legge dispone la definizione dei processi d’appello in due anni e questa Corte ci impiega metà del tempo», ha spiegato Trampus.
Gli indici
Migliori della media nazionale tutti gli indicatori utilizzati per misurare la performance delle varie realtà distrettuali italiane: indice di ricambio dell’1,05 (105 procedimenti definiti su 100 nuovi) a fronte dello 0,96, di smaltimento 0,45 contro 0,28 e infine quello di durata prognostica dei casi pendenti di 1,22 quando in ambito nazionale è del 2,59. Quanto al civile, nello specifico, passo avanti globale ancora più marcato e durata media ridotta sensibilmente nei vari settori: -13,26% per il contenzioso, -9,35% sulle cause di lavoro (dove il numero dei giorni impiegato è sceso mediamente a 374) e -7,29% nella volontaria giurisdizione.
Meno reati
Trampus ha fornito infine una carrellata pure sui reati verificatisi nel territorio di competenza della Corte d’Appello di Trieste e registrati dalle forze dell’ordine: in calo in linea generale (incluse, del -28,56%, le frodi informatiche che negli anni precedenti erano state costantemente in salita), con eccezioni in aumento le rapine ai danni di esercizi commerciali (+43%) e le iscrizioni di procedimenti per violazioni tributarie. Relativamente a queste ultime, a Trieste 287 contro le 155 del 2012-13, a Pordenone 132 quando erano state 54 e invece in diminuzione a Gorizia (161 su 170) e a Udine (548 su 585). Due, sul versante dell’immigrazione clandestina, gli arresti di passeur nei primi sei mesi del 2014: nel 2003 erano stati 229, cinque nel 2013.
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