Meno donne e under 40 negli scranni del Palazzo a trazione leghista
TRIESTE. Gli eletti, adesso, sono ufficiali. Almeno fino a quando eventuali ricorsi non rimetteranno in discussione le posizioni acquisite ieri, a seguito della proclamazione dei nuovi inquilini di piazza Oberdan. Rispetto a quanto emerso nel dopo voto non ci sono sorprese. Sergio Bini, leader di Progetto Fvg fa parte della truppa dei consiglieri, mentre Franco Bandelli, il più votato di Progetto a Trieste, è definitivamente fuori. I patrioti di Fratelli d’Italia, già certi del seggio di Alessandro Basso nella circoscrizione di Pordenone, aggiungono il triestino Claudio Giacomelli. E Barbara Zilli ha sciolto le riserve: eletta sia a Udine sia nell’Alto Friuli, la consigliera uscente della Lega ha optato per la circoscrizione carnica e “regalato” un mandato in aula a Lorenzo Tosolini, primo dei non eletti a Udine. «Scelgo il richiamo della mia terra e delle migliaia di persone che hanno espresso la loro fiducia nei miei confronti», fa sapere Zilli, prima eletta nella storia del Friuli Venezia Giulia in più di un collegio e dunque chiamata a rinunciare a uno dei due (avesse scelto Udine, sarebbe toccato al sindaco di Cercivento Luca Boschetti).
L’Ufficio centrale, a quasi una settimana dallo scrutinio, ha dunque messo in fila gli eletti come anticipato venerdì in una breve nota in cui si informava di un rallentamento tecnico nelle procedure «determinato da alcune incongruità nei dati riportati in alcuni verbali degli uffici di sezione», con la conseguente necessità di un'audizione dei presidenti delle sezioni interessate. Tutto andato a buon fine, e così all’ora di pranzo il sito della Regione rendeva pubblici i 9 consiglieri della circoscrizione di Trieste (Pierpaolo Roberti, Giuseppe Ghersinich e Danilo Slokar della Lega, Piero Camber di Forza Italia, Giacomelli di FdI, Francesco Russo e Roberto Cosolini del Pd, Igor Gabrovec di Ssk e Andrea Ussai del Movimento 5 Stelle), i 5 di quella di Gorizia (Antonio Calligaris e Diego Bernardis della Lega, Ettore Romoli di Fi, Diego Moretti del Pd e Ilaria Dal Zovo del M5S), i 18 di Udine, i 12 di Pordenone e i 3 di Tolmezzo, 47 nomi cui si aggiungono Massimiliano Fedriga e Sergio Bolzonello, i candidati ai primi due posti nella corsa tra aspiranti presidenti.
Il gruppo più numeroso è quello della Lega: i dominatori del voto sono in 18, compreso Fedriga. Quindi il Partito democratico con 10 consiglieri, pure in questo caso compreso Bolzonello (ma si arriverà a 11 con il previsto “trasloco” di Gabrovec). A seguire Fi (5 seggi), M5S (4), Progetto Fvg per una Regione speciale (3), FdI, Cittadini e Patto per l’Autonomia (2), Autonomia responsabile, Open-Sinistra Fvg e Slovenska Skupnost (1). Con la possibilità di formare gruppi di due persone, dovrebbe pure nascere il Misto con l’accoppiata Furio Honsell (Open)-Giuseppe Sibau (Ar).
Esclusi infine, secondo legge, i candidati presidenti - Alessandro Fraleoni Morgera del M5S e Sergio Cecotti del Patto - classificati al terzo e quarto posto.
La fotografia del Consiglio 2018-2023 vede una netta prevalenza di uomini: sono 42 su 49, oltre l’85%. Le 7 donne sono due leghiste (Zilli e Maddalena Spagnolo), due democratiche (Mariagrazia Santoro, assessore alle Infrastrutture nel governo Serracchiani, e Chiara Da Giau), la forzista Mara Piccin, la Cittadina Simona Liguori e la grillina Dal Zovo. Dal più giovane, il leghista Simone Polesello (Lega, classe 1992), al più esperto, Romoli (Fi, 1938), l’età media di Palazzo è di 50 anni. Tra i gruppi con più esponenti si va dai 43 anni del candidato medio grillino ai 53 dei dem, dai 48 della Lega ai 60 di Fi. Quanto alle città di nascita, la più rappresentata è Trieste (9 eletti), davanti a Udine (8) e Pordenone (4). Seguono Gorizia (3), Latisana (3), Cividale (2), Sacile (2), San Vito al Tagliamento (2), Spilimbergo (2), Aviano (1), Maniago (1), Monfalcone (1), Mortegliano (1), Palmanova (1), San Daniele (1), San Leonardo (1), Sutrio (1) e Tramonti di Sotto (1). Sono poi 5 i consiglieri nati fuori regione. Fedriga è di Verona, Romoli di Firenze, Honsell di Genova, Liguori di Carbonia e l’azzurro Piero Mauro Zanin di Cellino San Marco, provincia di Brindisi, la terra di Al Bano.
A partire dalla proclamazione di ieri, il neo presidente Fedriga avrà a disposizione 20 giorni di tempo per convocare il primo Consiglio della legislatura. Al primo punto all'ordine del giorno della seduta figurerà la costituzione dell'Ufficio di presidenza provvisorio. Ciò significa che l’assemblea sarà presieduta temporaneamente dal consigliere più anziano e a svolgere le funzioni di consiglieri-segretari per le operazioni di voto saranno i due neoeletti più giovani. Una volta concluso questo adempimento, i consiglieri presteranno giuramento in italiano. Chi lo vorrà potrà anche ripeterlo in sloveno, tedesco o friulano.
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